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    Guerra Russia-Ucraina, Malinovskyi contro l'Atalanta e Miranchuk: 'È un contribuente del terrorismo russo'

    Guerra Russia-Ucraina, Malinovskyi contro l'Atalanta e Miranchuk: 'È un contribuente del terrorismo russo'

    Il gol di Aleksey Miranchuk non è passato inosservato. Il trequartista dell'Atalanta ha segnato il 3-0 per la sua Russia, impegnata ieri in amichevole con la Serbia, in una gara terminata poi 4-0 per i russi. A Mosca il nerazzurro era entrato all'intervallo e, dopo dieci minuti, aveva siglato il suo settimo gol in nazionale. Come da prassi, il club di Bergamo gli ha poi dedicato un post sui propri canali social che ne celebrasse il gesto tecnico.

    LA REAZIONE - Quello che però in pochi si aspettavano è che, tra i commenti, spuntasse anche quello di un ex Atalanta e che questi volesse fare tutt'altro che i complimenti a quello che un tempo è stato suo compagno di squadra. Sotto al post del club infatti è comparso un messaggio di Ruslan Malinovskyi che scrive: 'Un buon contribuente del terrorismo russo. Ogni giorno per due anni". Seguito poi da un altro in cui rincara la dose e scrive "Non ti ricorda niente? Forse Kharkiv? Champions League? M?"
    IL RAPPORTO TRA I DUE - Un messaggio duro, diretto, e che lega il calcio con la guerra. Da ormai praticamente due anni va avanti infatti l'invasione messa in atto dalla Russia, Paese di Miranchuk, ai danni dell'Ucraina, nazione di Malinovskyi. Non è la prima volta che i due si trovano a dover affrontare questioni di certo più importanti di una partita di calcio. L'attuale giocatore del Genoa infatti era un compagno di squadra del russo all'Atalanta, proprio quando scoppiò il conflitto. Un momento complicato per entrambi e che fu suggellato da un abbraccio negli spogliatoi tra i due, testimoniato dai compagni di squadra, dall'allora capitano Pessina e dall'allenatore Gasperini. Sui social, Pessina scrisse: "L’altro giorno, mentre la follia della guerra metteva contro Russia e Ucraina, loro a Zingonia si sono abbracciati. E noi ci siamo stretti a loro e continueremo a farlo in questo momento difficile come una grande famiglia. Questo è il calcio che unisce ciò che la follia umana prova a dividere. Stop alla guerra in Ucraina!".

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