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  • Hellasmania: ora o mai più. Ma la voglia di salvarci c'è davvero?

    Hellasmania: ora o mai più. Ma la voglia di salvarci c'è davvero?

    L'avevamo detto: la sfida contro la Sampdoria era fondamentale per riaccendere la luce della salvezza. Al contrario però, è arrivata una sonora sconfitta, che ha portato i gialloblù a fare i conti con il materializzarsi di tutte le paure retrocessione. Ora siamo davvero al limite, a quella linea che separa il tracollo definitivo da un'ultima, oramai flebile, speranza di ritornare a sognare. Insomma i giochi ora si fanno sempre più duri e questa pausa dal campionato deve servire a tutti per riacquistare quelle ultime forze che devono essere messe in campo a tutti i costi per rimanere, appunto, a galla. 

    A Genova purtroppo si sono visti tutti i problemi che affliggono questa squadra oramai da un anno e mezzo. Si gioca davvero per solamente un tempo, per il resto si soffre, si subisce gol e non si crea praticamente quasi nulla. Un Verona dalla doppia faccia, che pecca di gravi mancanze soprattutto nel settore offensivo, oramai a secco da lungo, lunghissimo tempo di attaccanti che davvero facciano la differenze. La difesa traballa, ma sembra più un fattore psicologico generale. Vedi Magnani, un ragazzo sul quale ci si poteva giocare tutto e che ora sembra perso su ogni pallone che tocca. Errori banali, elementari, che lasciano perplessi, ma che sono, come detto, lo specchio di un problema generale. Questa squadra infatti deve ritrovare prima di tutto se stessa. I limiti tecnici, non lo nascondiamo si sa, ci sono e sono evidenti, ma nemmeno così gravi da giustificare un andamento così pessimo. La Sampdoria, come altre squadre finora affrontate, erano avversari perfettamente alla portata dei gialloblù. Se però affronti tali sfide con questo mancato spirito di squadra e questo pessimo, se non nullo, carattere, ovviamente il risultato non lo porti a casa. Quante squadre negli anni abbiamo visto salvarsi nonostante le gravi lacune tecniche, ma con un cuore e con una fame degna di grandi club? 

    Ebbene oggi come oggi è questo che manca ai giocatori gialloblù, sempre più trascinati verso un baratro dal quale solo con la forza d'animo si può uscire. Ciò che più spaventa, oltre a ciò, è la condizione fisica che sembra sempre più precaria. Giocatori che o non scendono in campo (Djuric per esempio) o altri che durano al massimo mezz'ora di gioco. Se non si trovano energie per quest'ultimo affondo, i giochi potrebbero finire molto prima del previsto. Ora, a parte Juve e Napoli, ci sono nove punti in palio fondamentali, anzi vitali. Gli ultimi a disposizione, in attesa ovviamente di ciò che farà lo Spezia. Ma ora non è tempo di guardare agli altri, bisogna agire su se stessi e farlo immediatamente. Sempre che si abbia la forza e soprattutto la voglia di farlo.

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