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  • Hellasmania: ultima speranza. Chi vincerà? Chi avrà più fame.

    Hellasmania: ultima speranza. Chi vincerà? Chi avrà più fame.

    • Alessandro Righelli
    Ci siamo. Ora è davvero l'ultimo atto di una stagione lunga, lunghissima, alla fine della quale si tireranno tutte le somme. In questo momento però, paradossalmente, poche sono le parole da dire e da spendere intorno a una squadra che si va a giocare il tutto e per tutto per rimanere in massima serie. Il nuovo regolamento della Serie A infatti, prevede da quest'anno uno spareggio in campo neutro (sperando lo si trovi!) per le squadre che arrivano a pari punti in fondo alla classifica e che lottano per l'ultimo posto disponibile in serie A. Ebbene, inutile dire che tutto questo ad inizio stagione non lo si poteva immaginare, ma sappiamo tutti come è andata. Come detto però, per ora non è tempo di considerazioni finali, e quindi soffermiamoci sul presente e cerchiamo di analizzare e commentare come la squadra gialloblù affronterà questa sfida da dentro o fuori.

    Nella notte di domenica scorsa si sono toccati picchi di tensione altissima per tutti i tifosi veronesi. Quando infatti tutto sembrava perduto, sotto di 3 reti a 1, dall'altra parte dello stivale, a Roma, lo Spezia prende gol su rigore di Dybala e non riesce ad agguantare un pareggio che avrebbe condannato definitivamente i gialloblù. Miracolo? Lasciamo pur perdere queste cose, ma sicuramente che sia stata fortuna, la Tyche come l'avrebbero chiamata i greci, o provvidenza manzoniana, questo Verona ha avuto un'ultimissima possibilità di giocarsi il suo futuro. Certo è che, a veder l'uscita di San Siro, le difficoltà di tutti i reparti sono enormi, ad eccezione di alcuni giocatori, vedi Tameze, che stanno dando l'anima da inizio campionato nonostante i mille problemi. Difficoltà che purtroppo si uniscono ad una forma fisica precaria di una squadra che evidentemente non ne ha più e che va avanti di inerzia. Oramai c'è poco spazio per tatticismi o attenzioni dei particolari, perché ogni reparto sembra soffrire di incertezze dure da far passare. La difesa ad esempio, ha un'autonomia oramai di un solo tempo, al di là del quale tracolla inesorabilmente, soprattutto nella seconda parte del secondo tempo di ogni partita. L'attacco sembra oramai allo sbando, lasciato alle giocate momentanee o personali di qualche giocatore sul quale si ripone la svolta della gara, quasi fosse un Deus Ex Machina di antica memoria (qui interpretato da Simone Verdi). 

    Insomma, in queste condizioni c'è davvero poco da stare allegri. Cosa serve quindi per portare a casa questo spareggio contro uno Spezia comunque molto competitivo e affamato? Semplice: più fame dell'avversario. Sì, perché sarà praticamente quasi tutta questione di nervi e di carattere. Chi vorrà più dell'altro portare a casa il risultato, vincerà. Sembra quasi banale, ma alla fine è tutto qui. Certo, la partita dovrà essere preparata da Zaffaroni e comapagni nel modo più efficace possibile, ma quello che conterà sarà la forza con la quale l'Hellas affronterà la partita. C'è bisogno di uno scatto d'orgoglio forte, perché sarà una battaglia, o meglio, dovrà essere, si spera, una battaglia fino all'ultimo minuto, senza concedere spazi o tempi agli avversari. Solo così si potrà conservare la categoria.

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