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  • Icardi non è Zanetti e l'Inter dovrebbe fare qualcosa

    Icardi non è Zanetti e l'Inter dovrebbe fare qualcosa

    Da VivoPerLei
    #Amala# scrive:


    Lo so con le mie prossime parole mi procurerò una buona dose di insulti e pollici rossi, nonché di commenti negativi. Tuttavia non posso tenere per me questo pensiero.
    In questi giorni il polverone alzato da Wanda Nara sta davvero coprendo tutto il mondo interista, soprattutto noi tifosi che riponevamo nel buon Mauro le nostre speranze di una nuova stagione. Nuova e magari diversa. Ma, ahinoi, la prosperosa manager con un paio di cinguettii ha distrutto tutti i nostri sogni. Ritengo inutile ripercorrere le vicende, i messaggi, le smentite e le dichiarazioni. Sono state ampiamente trattate in questo sito e in svariati quotidiani. Quindi arriviamo al punto. Perché l’Inter non ha bisogno di Icardi. 
    Sono convinto che un procuratore, qual è Wanda Nara per Mauro Icardi, non parli se non in accordo con il giocatore. Quindi, di conseguenza, le sue dichiarazioni sono quelle di Mauro. Ora, l’Inter in questo momento ha bisogno di stabilità da parte del suo capitano. Una stabilità che Zanetti è sempre stato in grado di fornire, mettendo faccia e parole per risolvere situazioni e tranquillizzare l’ambiente. Mauro dov’è? Non si vede e si sente per nulla, se non attraverso i social dove lo vediamo far grigliate con i compagni. La mia conclusione è: Mauro Icardi sottoscrive e conferma ogni parola di sua moglie/procuratrice. Questo non è il comportamento di un capitano.
    Detto ciò, credo che la soluzione migliore per tutti sia quella di vendere Icardi incassare un po’ di quattrini (per fare il suo stesso ragionamento) ed eliminare il mercenarismo dalla squadra.
    Capitano mi manchi…
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    Luca Borioni risponde:

    Nelle considerazioni di #Amala# manca un dettaglio, anzi una componente, essenziale: la società. Se è lecito chiedersi dove sia finito l'Icardi capitano dell'Inter, ovvero un giocatore che dovrebbe avere a cuore le sorti della maglia, è altrettanto doveroso domandarsi in che modo il club abbia gestito la situazione, se e come avrebbe potuto evitare che si arrivasse a questo punto. 
    È chiaro che la gestione di un attaccante imprevedibile in campo quanto fuori, assistito dalla compagna manager appariscente, non è semplice. Ma forse qualche presa di posizione netta e chiarificatrice da parte del club sarebbe a questo punto preziosa. Così come andrebbe rivalutata l'opportunità di affidare un ruolo simbolico come quello del capitano a un personaggio che con Zanetti ha poco da spartire se non la nazionalità
    Fermo restando che l'Icardi attaccante è un patrimonio tecnico che l'Inter deve salvaguardare. Quindi, palla alla società.
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