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  • Ieri il lockdown, oggi il Qatar, quando la pausa porta consiglio: Pioli studia un nuovo Milan per la rincorsa al Napoli

    Ieri il lockdown, oggi il Qatar, quando la pausa porta consiglio: Pioli studia un nuovo Milan per la rincorsa al Napoli

    • Andrea Barbuti
    Non vi era una pausa forzata così lunga all’interno della stagione dai tempi del lockdown nella primavera 2020. Fu proprio in quei giorni che nacque il Milan di Pioli, poi sappiamo tutti come è finita. L’allenatore oggi campione d’Italia aveva sfruttato quelle infinite settimane per riflettere sulle proprie idee di calcio e conoscere meglio i propri giocatori e la squadra ne aveva immediatamente beneficiato. Quello visto nella seconda parte di stagione, giocata in estate, era tutto un altro Milan. Ora si prospetta un mese e mezzo di stop, un’infinità per chi non dovrà giocare il Mondiale e Pioli avrà di nuovo tempo per riflettere e imparare a conoscere meglio i nuovi arrivati. Quella che ricomincerà dopo la sosta sarà una Serie A molto diversa.

    NUOVI ORIZZONTI DI PIOLISMO - L’idea in testa ce l’ha già da un po’ Stefano Pioli. Lo dicono il suo sorriso e la sua risposta divertita alla domanda che gli è stata posta due giorni fa al Teatro Regio di Parma (LEGGI QUI le sue dichiarazioni). Sa che ci sono alcune cose che non hanno funzionato, alcuni dettagli da sistemare per tornare a fare paura al Napoli. In realtà il Milan non sta facendo molto peggio in campionato rispetto allo scorso anno: solo due punti in meno e addirittura una miglior difesa (15 gol subiti a fronte dei 18 della passata stagione nello stesso numero di partite). Il Napoli però sta facendo un percorso quasi netto, fuori dalla norma, ed è scappato a +8. Questo significa che il Milan dovrà fare ancora meglio della passata stagione da gennaio in poi. Il primo problema da risolvere è certamente in attacco: solo 19 gol fatti (4 in meno dell’anno scorso) e una squadra che, specie nelle ultime partite, è sembrata particolarmente a corto di idee. Sarà fondamentale trovare nuove soluzioni offensive, soprattutto per evitare di perdere punti preziosi contro le squadre che si chiudono per 90’, come successo l’anno scorso e in parte anche quest’anno con la Cremonese.

    CONOSCERSI MEGLIO - Un’altra questione è la gestione dei nuovi arrivati, il cui apporto è stato quasi nullo in questa prima parte di stagione. Sono ragazzi giovani e vanno aspettati, questo sì, ma potrebbero essere proprio loro a dare quella freschezza che è mancata in alcune partite. Dest e De Ketelaere andranno ai Mondiali, mentre Thiaw, Vranckx, Adli e Origi resteranno a Milanello e Pioli potrà passare del tempo prezioso con loro, senza la pressione di campionato e Champions, conoscerli meglio personalmente e riflettere su quello che possono dare alla causa in termini tecnici e tattici, lavorando sulla loro convinzione e sui loro compiti in campo. Potrà poi sperare che il talento di Brugge ritrovi sé stesso in Qatar e che i campioni come Theo, Leao e Giroud tornino con nuovi stimoli. Di certo troveranno un gruppo mentalmente sul pezzo, il che aiuterà molto da questo punto di vista, ha assicurato.

    RECUPERI - Infine, dopo la sosta Pioli potrà contare su quattro rientri fondamentali: il fuoriclasse fra i pali Mike Maignan, il capitano Davide Calabria, una preziosa alternativa tattica a Messias sulla destra come Alexis Saelemaekers e infine Zlatan Ibrahimovic, arma, ancora letale, quando la palla scotterà. Poi bisognerà vedere come ne usciranno le altre squadre, Napoli su tutte, mentalmente e fisicamente. I rossoneri, se conosciamo Pioli, ne verranno fuori rinforzati.

    Da una pausa forzata è nato il Milan del diciannovesimo scudetto. Oggi, i difetti da limare sono infinitamente più piccoli: non c’è più da costruire, ma da perfezionare e il salto di qualità è semmai da fare a livello europeo, dove il Milan dovrà essere la mina vagante del torneo. Come allora, sarà difficile prevedere i risultati a lungo termine. Sul breve, invece, l’obiettivo è la rincorsa al Napoli. La caccia è aperta, Spalletti e Kvaratskhelia permettendo.
     

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