Calciomercato.com

  • Iervolino: 'Serve un salary cap per agenti e allenatori, o sono guai seri per i club'

    Iervolino: 'Serve un salary cap per agenti e allenatori, o sono guai seri per i club'

    Danilo Iervolino, proprietario della Salernitana, ha parlato a La Gazzetta dello Sport e lanciato un appello affinché venga inserito un tetto per ridurre le commissioni agli agenti, costate 205 milioni di euro nel 2022 alle società di Serie A secondo i dati della Figc: "Dal sistema calcio fuoriescono troppi soldi, a volte ingiustificatamente. Non mi piace generalizzare e reputo l’attività dei procuratori necessaria quando è svolta in maniera professionale, quando il calciatore viene accompagnato durante la sua carriera e quando c’è una sana mediazione con le società. Ho molto rispetto per gli agenti: diversi li stimo e alcuni sono diventati miei grandi amici".

    L'INFLUENZA DEI PROCURATORI NEL CALCIO - "e hanno per me troppa con le loro scelte e i loro comportamenti. Ora del tema si sta occupando la FIFA, ma in passato, facendo sistema, le società avrebbero dovuto respingere certe richieste. Non quelle dei professionisti seri, perché non è corretto fare di tutta l’erba un fascio, ma quelle degli altri sì. L’ultimo report della FIGC è il segnale evidente di una deriva, la dimostrazione che c’è uno sbilancio nell’industria del calcio. Siamo in una giungla: ci auguriamo che le nuove regole della FIFA aiutino e siano recepite quanto prima dalla FIGC".

    IL PROBLEMA PRINCIPALE - "Lo sbilanciamento professionale tra i calciatori e le squadre. Se un presidente investe su un giocatore, compra il suo cartellino da un’altra società e lo lega alla propria squadra per cinque stagioni con un contratto magari economicamente importante, lo fa perché si aspetta performance di un certo livello. Se dopo sei mesi o un anno queste performance non ci sono, cosa succede? I proprietari devono pagare lo stesso. Se invece il calciatore va bene, arriva il suo procuratore a battere cassa e a chiedere più soldi. In un mondo ideale anche noi presidenti dovremmo avere il diritto di sciogliere il contratto o quanto meno di chiedere una riduzione dello stipendio. Se lavoro con un avvocato e non sono contento del suo operato, non devo farmi rappresentare da lui in eterno. Non mi è mai capitato che un agente venisse da me per propormi un contratto al ribasso di un calciatore che ha avuto una stagione negativa".

    TROPPE TUTELE PER I CALCIATORI - "Questa sensibilità, questi valori dovrebbero essere al centro anche del mondo del pallone e invece non li ha nessuno. Né i calciatori, né i loro rappresentanti. I giocatori hanno tutele inimmaginabili per il resto del mondo del lavoro. C’è bisogno di un nuovo tipo di contratto: anche i proprietari, se non sono contenti, devono poterlo ridiscutere. E invece quando fai notare a un agente il rendimento scadente del suo assistito, assisti alla fiera dell’alibi: le docce troppo calde o fredde, la depressione perché non viene utilizzato in un certo ruolo e chi più ne ha, più ne metta. Da presidente è la cosa che mi fa più ridere e che mi permette di vedere come certe persone sono piccole".

    IL TETTO ALLE COMMISSIONI - "La riforma della Fifa? La trovo equa, un passo in avanti importante. Lascia lauti compensi agli intermediari e interrompe le speculazioni con i parametri zero. C’è una distorsione evidente nella questione dei parametro zero, giocatori che hanno esaurito il contratto con una squadra e che sono liberi di andare dove vogliono. Un altro club può corrispondere loro lo stipendio che ritiene più giusto, ma bisogna vietare i premi alla firma, come successo per esempio con Mbappé. Quella è una stortura che può dare problemi a tutto il calcio per i prossimi anni; una modalità che va ripudiata. L’agente non deve assolutamente chiedere, con modalità a volte al limite della legalità, cifre iperboliche".

    'COSA FANNO GLI AGENTI?' - "Come presidente della Salernitana, per esempio, potrei arrivare a comprare un giocatore senza intermediazione: ho il mio avvocato e lo pago; il calciatore ha il suo agente o il suo avvocato e lo paga per conto proprio. Avete mai visto un contratto “standard” di un giocatore? Si tratta di una paginetta o due. Cose semplici… Per questo chiedo agli agenti, nella speranza che qualcuno tramite voi mi risponda, perché io devo spendere centinaia di migliaia di euro, a volte milioni, di intermediazioni? Un legale in un processo fa gli atti della difesa, un architetto disegna le case in modo che non crollino, un commercialista controlla i conti. Qualche agente cosa fa? Due telefonate come un piazzista? Se c’è tutto un tipo di lavoro alle spalle che merita di essere pagato certe cifre, mi piacerebbe che mi fosse spiegato".

    IN FUTURO CONTRATTI SENZA PROCURATORI - "Se ci portano allo stremo, questa potrebbe essere la soluzione limite. E sia chiaro che io preferisco un mondo del pallone con gli agenti perché anche loro hanno un ruolo importante. Se però il calcio non trova una sintesi e un modo per non far fuoriuscire tutti questi soldi dal sistema, a breve per le società ci saranno guai seri. Io penso al salary cap per agenti e allenatori, alla spending review che tutte le squadre dovranno affrontare, ai tetti per le rose. Per me è questa l’unica via verso l’equilibrio del sistema. Anche la distribuzione dei diritti tv va rivista: in Italia la prima in classifica prende il triplo dell’ultima, in Inghilterra la prima incassa 1,7 volte più dell’ultima. Una bella differenza. Il dislivello economico che c’è da noi va a discapito della competitività e dello spettacolo. La legge che regola i diritti del calcio, la cosiddetta Melandri, deve essere cambiata quanto prima".

    Altre Notizie