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  • Il Chelsea è già una ‘prigione dorata’: giocatori scontenti, tagli per il Fair Play e file alla mensa, cosa succede

    Il Chelsea è già una ‘prigione dorata’: giocatori scontenti, tagli per il Fair Play e file alla mensa, cosa succede

    • SG
    Una mossa nuova, spiazzante e per alcuni lungimirante che in pochi mesi si è trasformata in un boomerang. Le ultime sessioni di calciomercato del Chelsea, oltre che per i tanti milioni spesi, si sono caratterizzate per i contratti lunghissimi offerti ai nuovi Blues. Accordi che si estendevano a 6/7, persino 8 anni, grazie ai quali il club londinese di Boehly riusciva a spalmare gli ingaggi faraonici dei propri tesserati senza gravare troppo sulle casse. Una scelta che aveva anche insospettito la Fifa che già in passato aveva stabilito un tetto per gli anni di contratto, tetto cui la Premier non aveva accettato di aderire. Cosa succede però se giocatori che resteranno da contratto in un club per 8 anni non si trovano bene in esso? Se questa stessa società vivesse anni di caos e scarsa programmazione, i giocatori cambierebbero idea, potessero tornare indietro? Secondo The Athletic, è sostanzialmente quanto sta succedendo al Chelsea.

    SPIFFERI - Alcuni impiegati hanno parlato, in modo anonimo, alla testata e scoperchiato il vaso di Pandora. “È una situazione ancora più brutta di come sembra”, questo quanto rivelato. La squadra ora di Lampard ha perso 5 partite di fila, è uscita con il Real Madrid dalla Champions League e, undicesima, potrebbe raccogliere il peggior piazzamento in Premier di questo secolo. Per il futuro la speranza si chiama Mauricio Pochettino, il candidato numero uno per sedersi sulla panchina di Stamford Bridge, il presente invece è una sorta di incubo, come raccontato dagli stessi protagonisti.

    PROBLEMI - Sono tanti i problemi del club. Anzitutto la lunghezza della squadra con oltre 30 giocatori in rosa (in 33 hanno almeno una presenza stagionale). La maggior parte di questi si dice scontenta per il poco impiego, per non riuscire a trovare nessuna continuità negli allenamenti e in campo. La rosa extralarge ha creato situazioni mai viste, come la necessità di allargare le dimensioni degli spogliatoi e delle zone comuni perché altrimenti non riuscivano a starci tutti. Fonti interne lamentano della mancanza di lungimiranza nella gestione presente e nelle strategie future. Boehly ha speso più di 500 milioni di sterline per 16 giocatori e altri arriveranno in estate. Non sorprende come siano già stati annunciati tagli dolorosi per rientrare nelle regole del Financial Fair Play.

    RIMORSI - Gli stessi giocatori appena arrivati e legati per anni e anni al club ora vorrebbero andarsene, hanno espresso dei rimpianti per aver accettato contratti così vincolanti. È già tempo di disillusione: pesa non essere elementi chiave di una squadra i cui risultati stentano. C’è di più. Molti di questi, senza Champions League, vedranno i propri ingaggi calare del 30%. Una clausola prevista solo negli ultimi contratti firmati mentre chi beneficia di accordi raggiunti in precedenza non vedrà tagliati i propri stipendi. Cosa che ha creato ulteriori tensioni. Le continue visite in campo e i discorsi motivazionali di Boehly hanno fatto il resto, con riferimenti ai singoli giocatori, accusati di scarso impegno. Last but not least, molti esprimono preoccupazione anche per i cambiamenti nello staff medico e dirigenziale del Chelsea. Boehly ha fatto piazza pulita da quando è arrivato, sbarazzandosi di pezzi centrali del club. Ora si ritrova con un club in subbuglio e (come raccontato dagli stessi presenti) file chilometriche che dalla mensa arrivano fino ai corridoi…
     

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