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  • Il genio di Bernabé rifiorisce a Parma: dall'operazione al cuore a due doppiette da urlo per  sognare la A

    Il genio di Bernabé rifiorisce a Parma: dall'operazione al cuore a due doppiette da urlo per sognare la A

    • Andrea Distaso
    Dalla Masìa con furore e con una determinazione che, abbinata ad un talento cristallino datogli da Madre Natura, può rappresentare il giusto mix e la scossa adrenalinica di cui la stagione del Parma aveva bisogno. Per provare a cancellare un'annata anonima, per non dire fallimentare, e coltivare le residue speranze di agganciare il treno della Serie A a 5 turni dalla conclusione del campionato. Adriàn Bernabé, centrocampista classe 2001 made in Barcelona, è l'uomo del momento nel torneo cadetto, con le due bellissime doppiette consecutive contro Cosenza e Como che hanno definitivamente aperto gli occhi sull'enorme potenziale del ragazzo spagnolo.

    CAMMINO ALLA BRAHIM - Allevato a pane e calcio in una delle migliori università del pianeta, quella catalana a tinte blaugrana, e in un settore giovanile in cui ha avuto modo di ammirare da vicino e abbeverarsi alla stessa fonte degli Ansu Fati, degli Eric Garcia, dei Nico Gonzalez e dei Gavi. E spiccare successivamente il volo in direzione Inghilterra, una tratta che da Fabregas in avanti ha rappresentato per molti potenziali campioncini del calcio iberico una tappa obbligata e determinante. Centrocampista centrale di chiara vocazione offensiva, Bernabé ha alle spalle un percorso per certi versi accostabile a quello del milanista Brahim Diaz, per una questione di fisico - il giocatore del Parma è alto circa 170 cm e pesa poco più di 60 kg - di caratteristiche e di un salto di qualità che non è arrivato a livelli tali da proiettarlo nel giro della prima squadra. Nonostante Pep Guardiola avesse un occhio particolarmente attento nei suoi riguardi, seguendone l'evoluzione nell'Under 18 e nella formazione riserve, prima di concedergli 5 apparizioni in Coppa di Lega. A differenza di Brahim, però, non è mai arrivato ad esordire in Premier.

    FATTORE MARESCA - Come il trequartista rossonero (ma di proprietà del Real Madrid), Bernabé non ha dimostrato ad oggi di avere quel qualcosa in più per imporsi da subito tra i grandi e ha scelto di fare un passo indietro, per provare a ripresentarsi più pronto in futuro qualora l'occasione di salire su palcoscenici più prestigiosi si materializzasse. I 5 gol realizzati in un 2022 che rappresenta una rinascita per l'erede di David Silva" - la scomoda etichetta che lo ha accompagnato sin dal momento nel quale le sue qualità nelle giovanili del Barcellona hanno cominiciato ad emergere - sono un ottimo biglietto da visita, ancora di più se si tiene in considerazione la disavventura che l'agosto scorso poteva rappresentare una svolta, ma in negativo. Enzo Maresca, dopo aver vinto con lui l'ultimo campionato Under 23 in Inghilterra, lo ha rivoluto con sé nell'accettare l'ambiziosa scommessa di riportare subito il Parma americano in Serie A, conciliando i risultati con lo spettacolo.

    LA RINASCITA - Un "azzardo" che non ha pagato nell'immediato e che, con l'uscita di scena di un ragazzo in grado di parlare una certa lingua calcistica, non è mai decollato. Fino a portare all'esonero del suo mentore, mentre Bernabé necessitava di un'operazione e di 4 mesi di riabilitazione prima di iniziare a giocarsi per davvero la sua occasione. E da fine febbraio e dal primo gol italiano - contro la Spal - qualcosa è effettivamente cambiato. E' l'uomo del momento, è l'uomo della flebile speranza di andare in Serie A di un Parma che vuole sognare fino in fondo. Talento e determinazione sono gli ingredienti messi sul piatto da un maghetto che di nome fa Adriàn Bernabé.

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