Il ministro Provenzano per il Sud e anche per le donne
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Mecenate 90, che ormai da molti anni collabora a fianco alla Pubblica Amministrazione. L’incontro prevede una consultazione virtuale ed un confronto tra vari sindaci ed esperti per valutare la ripresa dopo la Pandemia.
Ma questo meeting della rinascita, pensato a seguito dell’emergenza Covid19, corre il rischio di essere ricordato come quello della discriminazione verso il genere femminile.
Leggendo la lunga lista di esperti e politici stilata, infatti, ci si rende presto conto che i nomi che si susseguono appartengono tutti al genere maschile. Nemmeno una donna, come è possibile che non ce ne sia nemmeno una abbastanza competente?
Tra tutti i maschi in lista, è il ministro Provenzano ad accorgersene e ha chiedere subito di essere tagliato fuori: non vuole partecipare ad una discriminazione di genere.
“Me ne accorgo solo ora. È l’immagine non di uno squilibrio, ma di una rimozione di genere” twitta Provenzano per spiegare la sua decisione. Di fronte a quella lunga lista di nomi maschili, non è assolutamente necessaria una bilancia a segnare i numeri della disparità. Non è difficile vedere che dal lato delle donne non c’è niente: è vuoto.
Provenzano continua su twitter: “Mi scuso con organizzatori e partecipanti, ma la parità di genere va praticata anche così: chiedo di togliere il mio nome alla lunga lista. Spero in un prossimo confronto. Non dimezzato, però.”
Così da una lista di uomini ne è uscito uno. È uscito perché non c’erano donne. È uscito per tentare di rimettere in equilibrio una bilancia che sembra ormai rotta: quella della diversità di sesso.