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  • Il Napoli ha paura, è senza orgoglio e idee. Altro che reazione alle critiche, solo Insigne beffa un bel Torino

    Il Napoli ha paura, è senza orgoglio e idee. Altro che reazione alle critiche, solo Insigne beffa un bel Torino

    • Francesco Marolda
      Francesco Marolda
    C’è voluto un capolavoro, un altro capolavoro di Insigne, per evitare al Napoli, in pieno recupero, la terza sconfitta di fila. La solita specialità della casa, ma stavolta da posizione anche più complicata: un destro vellutato che parte da sinistra e si smorza in porta dalla parte opposta. Un gol che pareggia il conto con un Torino bravo e onesto che grazie a Izzo aveva sperato sino alla fine nel gran colpo e che evita al Napoli di finire in crisi. Crisi di gioco e di risultati.

    Niente crisi, dunque, però le preoccupazioni, i timori, le paure restano tutte in casa Napoli. E forse questa sosta di Natale arriva al momento giusto, chi lo sa, per tirare il fiato e recuperare quelle idee di gioco da un po’ di tempo finite chissà dove. Una beffa, però, per il Torino che se ha avuto un torto è stato quello di arretrare troppo nel secondo tempo. Di aver lasciato, insomma, campo e spazio al Napoli come non aveva fatto mai nella prima metà della partita.

    Cambia, Giampaolo. Dopo il pari col Bologna ripesca Sirigu tra i pali, Buongiorno in difesa e mette Verdi quasi attaccato al Gallo. Ma la vera novità del Toro a Napoli sta nel disegno. Nella difesa a tre, nei quattro a centrocampo e Lukic alle spalle delle punte. Difesa a tre, che, si capisce, diventa a cinque quando il pallone è napoletano. Sono Singo e Rodriguez a completare quella linea, mentre tutto il resto della squadra s’accorcia, s’avvicina, toglie spazi e profondità alla squadra di Gattuso. D’accordo, non è calcio brillante quello che offre il Toro, ma chi se ne frega. Con la classifica che ha, disperato com’è, il Torino deve badare solo alla sostanza. E poi, in verità, quel suo calcio coperto, tutto difesa e ripartenze, almeno in avvio, è assai ordinato. Di sicuro più ordinato, logico e dignitoso di quello che porta in campo il Napoli.

    Proprio così: il Torino ce l’ha un’idea di calcio. La si vede. Il Napoli, invece, ha poco o niente nella testa:
    fa un inutile palleggio tra mediani e difensori - che il Toro gli concede quand’è nella sua metà campo - ma quando prova a mettere il naso dall’altra parte trova un Torino già ben sistemato nelle linee e nelle marcature.

    Bene, che il Torino arrivasse a Napoli attento e coperto per provare ad acchiappare almeno un punto e, perché no, per salvare il proprio allenatore e congelare un po’ la crisi, c’è poco da fare, era scontato. Quello che proprio non ci si aspettava era la debosciatezza degli azzurri. Squadra vuota. Squadra stanca. Squadra spenta. Ma non solo nella testa: pure nelle gambe. Altro che reazione alla non-partita con la Lazio. Alle due sconfitte di fila. Alle critiche. Niente. Neppure un po’ d’entusiasmo per le buone notizie arrivate il giorno prima dal Collegio del Coni, compreso quel punto già restituito. Niente di niente: per il Napoli il match con il Toro sembra più o meno il seguito delle brutture con la Lazio. O forse, chissà, bisogna andare pure più lontano. E cioè, ai primi tempi senza luce col Crotone, poi con la Samp, poi pure con l’Inter, dove ci fu reazione, è vero, ma nervosa soprattutto, solo nel finale. Mah.

    Che cosa sta capitando a questa squadra di spessore tecnico sicuro e neppure messa male nei conti del campionato e dell’Europa League? Non si capisce. Almeno, non ancora, visto che stavolta aveva ritrovato pure Insigne. Mancano Osimhen e Mertens, questo è vero, ma bastano due assenze per giustificare tanto buio? No, impossibile. Così come non basta l’accidente capitato a Demme, uscito (29’) per una ginocchiata di Belotti giusto sul fondoschiena. Elmas in campo al posto suo. Elmas che si sistema da vertice alto del centrocampo, con Zielinski che s’allinea a Bakayoko.

    La partita? Poca roba, in verità, nel primo tempo. Di serio, per il Napoli, un paio di tentativi di Zielinski nel finale, mentre fa raccontare di più il Toro, con Meret che deve frenare un tentativo di Verdi e poi con Belotti e Buongiorno che in momenti differenti mandano il pallone a niente dalla porta.

    Cosicché c’è attesa per il secondo tempo. Soprattutto dalla parte azzurra. Si sveglierà, il Napoli? Troverà la forza e l’orgoglio per reagire alla tristezza del suo calcio? Macché. A premiarsi è il Toro. Che meritatamente passa (56’) giusto con Izzo, ragazzo napoletano e per giunta ex. Un tiro sporco, il suo, che sugli sviluppi di un corner batte a terra e disegna una parabola che non lascia scampo a Meret. Ma sia chiaro: il vantaggio granata è meritato, mentre il Napoli non solo continua a non avere idee, ma neppure un briciolo di carattere per metterla almeno sulla voglia di evitare un altro tonfo. Gattuso? Toglie Politano (63’) e s’affida a Lozano quasi miracolosamente in piedi dopo il pestone rimediato con la Lazio. Che è come dire: vediamo se almeno il messicano s’inventa qualcosa in questa nuova notte di passione. Passione soprattutto in prima linea, dove il Napoli da tempo ne azzecca veramente poche. Ma non basta disperato com’è, Gattuso prova a mischiare le carte un’altra volta: via Hysaj. Bakayoko e Petagna e in campo Mario Rui, Fabian e, udite udite, quel Llorente che da tempo era addirittura fuori dal piano tecnico dell’allenatore. Un esordio, insomma. Ma si sa, quando le cose vanno male ci si aggrappa a tutto, E a tutti.

    Che cosa cerca, Gattuso? Freschezza, forza fisica, centimetri, probabilmente. Non certo geometrie vincenti, visto che il Napoli non ne porta in campo e nulla ancora oppone alla passione e al sacrificio d’un Toro che attacca meno, vero, ma che continua a rischiare poco e niente, se s’esclude un colpo di testa assai ravvicinato che però (78’) Zielinski spedisce con bella precisione tra le mani di un Sirigu tranquillo.

    Poi, alla fine, in pieno over time, la magìa del capitano. Che salva la faccia ma che non cambia il senso della notte. E cioè che il Toro ha guadagnato un punto, mentre il Napoli di punti ne ha perduti ancora due.

    :(actionzone)

    IL TABELLINO


    Napoli-Torino 1-1 (0-0 primo tempo)

    Marcatori: 11' s.t. Izzo (T), 47' s.t. Insigne (N).

    Assist: 47' s.t. Zielinski (N).

    Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Hysaj (26' s.t. Mario Rui); Demme (30' p.t. Elmas), Bakayoko (26' s.t. Fabián Ruiz); Politano (18' s.t. Lozano), Zielinski, Insigne; Petagna (26' s.t. Llorente). All. Gattuso.

    Torino (3-5-1-1): Sirigu; Izzo, Bremer, Buongiorno; Singo, Lukic (44' s.t. Meite), Rincon, Linetty (49' s.t. Segre), Rodriguez (43' s.t. Vojvoda); Verdi; Belotti (44' s.t. Zaza). All. Giampaolo.

    Arbitro: Mariani di Aprilia.

    Ammoniti: 33' p.t. Izzo (T), 40' p.t. Buongiorno (T), 18' s.t. Bakayoko (N), 31' s.t. Linetty (T), 42' s.t. Elmas (N), 51' s.t. Di Lorenzo (N).

    Espulsi: -

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