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  • Il Napoli meritava di vincere e Handanovic è decisivo, ma l'Inter l'ha ripresa da grande squadra

    Il Napoli meritava di vincere e Handanovic è decisivo, ma l'Inter l'ha ripresa da grande squadra

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    A leggere le cifre e a rileggere la partita intera, il Napoli avrebbe meritato di vincere. Quasi il doppio dei tiri (13 a 7), più del doppio dei tiri nello specchio (5 a 2), un palo e due parate decisive di Handanovic. Sia chiaro, l’Inter non ha rubato alcunché e nel secondo tempo ha ripreso la partita da grande squadra, con le idee chiare e la forza del suo carattere. Meno brillante sul piano del gioco, ma solida, organizzata e concentrata. Questo e molto altro ha detto Napoli-Inter. E’ finita 1-1, confermando quanto già si sapeva delle due squadre. Il Napoli ha il livello più alto di qualità individuale e collettiva di tutta la Serie A, l’Inter è la squadra più fisica e più dirompente come ha dimostrato nel finale.

    L’1-1 del Maradona consegna al Milan la grande occasione di tornare in testa al campionato, ci potrà riuscire battendo domani la Sampdoria. In ogni caso, tre squadre in 2 punti (o 3, dipende dal recupero dei nerazzurri a Bologna) in 25 giornate danno l’idea di un campionato ancora bello, ancora emozionante e ancora tutto da decidere.

    45' DI BEL NAPOLI - Era una delle possibilità più concrete già alla vigilia: lo spunto, lo scatto e la progressione di Osimhen avrebbero messo in difficoltà i più statici difensori dell’Inter. Così è successo, dopo appena 4 minuti: cross dal fondo di Zielinski, unghiata di Osimhen sulla palla, De Vrij in netto ritardo sulla caviglia del nigeriano e rigore che Doveri ha concesso dopo il richiamo di Di Paolo al Var. Lorenzo Insigne, il capitano, ha segnato indirizzando la sfida-scudetto del Maradona sul piano preferito al Napoli, ovvero con l’Inter a spingere in avanti palleggiando (però mai troppo bene e raramente con i tempi giusti) e i padroni di casa a ripartire cercando la profondità di quel diavolo di Osimhen e anche degli esterni che attaccavano (loro sì con i tempi e i modi corretti). Politano a metà primo tempo è stato costretto da un infortunio a lasciare il posto a Elmas e il cambio non ha certo migliorato il Napoli, con Spalletti che riprenderà di continuo il macedone, anche con toni accesi. Doppia curiosità per Insigne: il Napoli è la squadra che ha calciato più rigori in questa stagione nei maggiori 5 campionati europei (10) e Lorenzo è il giocatore che ne ha battuti di più (9). Ma quello che farà piacere al capitano, a pochi mesi dal suo addio, è che con la sua rete numero 116 ha superato Diego Armando Maradona (115) al 3° posto della classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi del Napoli in tutte le competizioni.

    IL MARCHIO “SPALLETTI” - L’Inter ha incassato male il gol del Napoli, pensava a un altro tipo di partita che invece si è presentata subito dalla parte sbagliata. La squadra di Inzaghi (in tribuna per squalifica) si muoveva con frenesia, ai campioni d’Italia mancavano precisione nel palleggio e soprattutto l’appoggio dei due attaccanti, sempre troppo staccati dal resto della squadra. E’ raro vedere Barella così inconcludente e fuori dalla manovra. Quando invece il Napoli recuperava palla (e capitava spesso), riattaccava l’Inter con delle “uscite” di qualità assoluta, uscite su cui era evidente il lavoro di Spalletti. Come fosse il suo marchio. Usciva così anche il suo Empoli di quasi trent’anni fa.

    IL 17° PALOLa squadra di casa avrebbe potuto raddoppiare 5 minuti dopo il rigore di Insigne con un sinistro dal limite di Zielinski, ma la palla è finita sul palo per la diciassettesima volta (traverse comprese) di questa stagione: record. In mezzo al campo il Napoli mostrava più tecnica, più attenzione, più qualità in generale, Lobotka e Fabian Ruiz avevano la meglio su Barella e Calhanoglu, occupavano gli spazi degli interisti e li sottraevano alla costruzione della manovra. Ospina ha corso un solo vero pericolo nel primo tempo, sul colpo di testa di Dzeko che però è finito centralmente fra le braccia del colombiano. Handanovic, invece, ha rischiato ancora su un diagonale di Osimhen (esterno della rete), su una mezza rovesciata di Insigne (alta, dopo un brutto errore di Skriniar) e ancora su un tiro di Osimhen deviato in angolo.

    IL PARI DI DZEKOL’Inter ha ripreso risultato e partita dopo due minuti dall’inizio del secondo tempo con la rete di Dzeko. Sul gol in sé, favorito da un rimpallo sfortunato di Di Lorenzo, non c’erano colpe della difesa azzurra, ma sulla preparazione sì: l’azione è nata da una rimessa laterale e da un comodo (troppo comodo) scambio Dzeko-Lautaro Martinez con cross dal fondo del 10 interista. Il colpo di testa del centravanti era fuori bersaglio, ma la palla è rimbalzata sulla coscia di Di Lorenzo, è tornata sul piede di Dzeko che l’ha messa in rete.

    HANDANOVIC DECISIVO - L’Inter ha cominciato a giocare con più determinazione, cercando con forza la porta di Ospina. Dumfries sulla destra spingeva a buon ritmo tenendo Mario Rui sempre molto dietro. Ma appena il Napoli trovava spazio, lasciava il segno. Le due vere occasioni da gol del secondo tempo sono state della squadra di Spalletti e tutt’e due le volte è stato Handanovic a salvare il risultato, prima con una deviazione con la punta del piede su tiro di Osimhen e poi con una deviazione di gomito e di faccia sul tentativo di Elmas. Sono arrivati i cambi, è rientrato Anguissa al posto di Fabian Ruiz, poco dopo Juan Jesus per Insigne (Napoli con la difesa a 3), Ounas per Zielinski e Mertens per Osimhen; dall’altra parte Sanchez (fuori Lautaro Martinez) e Vidal per Calhanoglu. La fisicità dell’Inter (di cui Dumfries è il miglior rappresentante) ha spinto indietro il Napoli nel finale della partita, ma di pericoli veri non ne sono arrivati.

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    NAPOLI-INTER 1-1, IL TABELLINO


    Marcatori: 7' p.t. Insigne (r) (N), 2' s.t. Dzeko (I).

    Assist: -

    Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui; Fabián Ruiz (28' s.t. Anguissa), Lobotka; Politano (26' p.t. Elmas), Zielinski (39' s.t. Juan Jesus), Insigne (39' s.t. Ounas); Osimhen (39' s.t. Mertens). All. Spalletti.

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, de Vrij, Dimarco (45' s.t. D'Ambrosio); Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu (39' s.t. Vidal), Perisic; Lautaro (38' s.t. Sanchez), Dzeko. All. Farris.

    Arbitro: Doveri di Roma.

    Ammoniti: 37' p.t. Insigne (N), 15' s.t. Brozovic (I).

    Espulsi: -

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