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  • Il Napoli non si ferma più: a Verona un altro capolavoro di Gattuso, Champions difficile ma possibile

    Il Napoli non si ferma più: a Verona un altro capolavoro di Gattuso, Champions difficile ma possibile

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Il Napoli ci crede davvero, crede soprattutto in se stesso, e dopo aver conquistato la Coppa Italia, meritandola ma con due pareggi, in campionato è andato a vincere a Verona, dove anche la Juve era stata messa sotto e battuta. Il quarto posto torna a -9, la Roma è -3, ma al di là della difficoltà dell’impresa che resta altissima, del Napoli rimane sempre più forte la sensazione di una squadra solida, matura e consapevole, guidata da un allenatore padrone dello spogliatoio. Lo si è visto bene nella ripresa, quando sono arrivati i cambi: il Napoli non si è scomposto per niente, anzi, è restato compatto e ha recuperato energie. Forse è un caso, ma il 2-0 è nato da due dei nuovi entrati, Ghoulam che ha battuto l’angolo, Lozano che ha segnato di testa.

    AVVIO. E’ stata una partita comunque complicata per il Napoli anche se il Verona non ha ripetuto lo stesso primo tempo con cui aveva piegato il Cagliari. Ritmo e intensità erano ridotti, così da consentire al Napoli una più attenta e meno problematica gestione della manovra. Tuttavia è stata la squadra di Juric a creare le due migliori occasioni nei primi 45', con un sinistro di Di Carmine (respinta sul primo palo di Ospina) e un colpo di petto di Verre, a porta vuota e a due metri dalla linea bianca, dopo una mezza girata sbilenca di Faraoni.

    IL 10° DI MILIK. Il Napoli ha segnato con un classico colpo di testa di Milik, classico nel senso che il polacco, quando colpisce di testa, non dà mai la frustata, ma, come se avesse un mirino al centro della fronte, è di una precisione incredibile. L’angolo era stato battuto da Politano e il gol favorito dalla stolta linea difensiva (a zona) del Verona. A zona non dovrebbe significare anche distante e dormiente, come invece è accaduto: Milik, al 10° gol di questo campionato, ha girato di testa in piena libertà, Rrahmani e Kumbulla erano lontanissimi. Il bello (per il Napoli) e il brutto (per il Verona) era la decisione di Pasqua: l’angolo non c’era, l’ultimo a toccare la palla era stato Demme, su cui però Amrabat aveva commesso fallo. Pasqua ha sbagliato due volte nella stessa azione. Va aggiunto pure che prima del gol, il sostituto di Mertens non era mai entrato in partita.

    LE MOSSE DI JURIC. Rispetto alla finale di Coppa Italia, Gattuso aveva fatto 4 cambi: Ospina per Meret, Hysaj per Mario Rui, Allan per Fabian Ruiz e Milik per Mertens. Juric si era limitato a due, anche se il Verona ha avuto tre giorni in meno di tempo per recuperare dalla gara col Cagliari: Veloso per Badu e Zaccagni per lo squalificato Borini. Verre ha fatto il trequartista/mediano su Demme, Amrabat è partito su Zielinski e Veloso su Allan, poi i due interni veronesi si sono scambiati gli avversari. Al Napoli è mancata la spinta dei due terzini, quella di Hysaj soprattutto. Non solo, quando il Verona ha costruito la sua migliore occasione in contropiede, a rincorrere Faraoni c’era Insigne, non l’albanese. Si muoveva molto e bene Zielinski, ma a Verona facave caldissimo (31° a inizio gara) e il ritmo non poteva essere troppo più alto.

    SCINTILLE FRA LE PANCHINE. Tuttavia, l’agonismo in campo non è mancato e in certi momenti ha contagiato le panchine. Juric e Gattuso si sono presi a male parole. O meglio, per quanto si è ascoltato nel deserto del Bentegodi la parolaccia è partita dal tecnico veronese nei confronti di quello napoletano.

    GLI ATTACCHI. Nel secondo tempo sono aumentati gli spazi, sempre ben coperti da Amrabat e Zielinski. Due conclusioni per il Napoli, di Allan e Politano, ribattute da Silvestri, hanno anticipato il pareggio del Verona, pareggio annullato da Mariani che ha richiamato Pasqua al Var: Zaccagni aveva saltato Di Lorenzo ma prima del cross per il colpo di testa di Faraoni (coperto male di nuovo da Hysaj) è scivolato e ha toccato la palla con una mano. Sia Gattuso che Juric a metà ripresa hanno cambiato soprattutto gli attacchi: Mertens per Milik da una parte, Salcedo, Pazzini e Pessina per Zaccagni, Di Carmine e Verre dall’alltra.

    IL KO DI LOZANO. Il Napoli, però, ha beneficiato anche degli inserimenti a centrocampo con Fabian Ruiz e Lobotka al posto di Allan e Demme ormai esausti. Non lo erano invece Zielinski e Insigne che hanno continuato a sprintare. Gattuso ha messo dentro anche Ghoulam che non giocava dal 6 ottobre, poi Rino ha deciso di perdonare Lozano (nei giorni scorsi non si era allenato nel modo migliore ed era stato ripreso dal tecnico) e ha fatto bene. Lo ha mandato in campo negli ultimi 10' con l’intenzione di tenere palla, in realtà il messicano ha chiuso il conto proprio al 90', toccando di testa un angolo aggirante e tagliente di Ghoulam. Lozano è saltato prendendo le spalle di Faraoni come un trampolino, ma Pasqua ha convalidato. In pieno recupero, un assist fantastico di Insigne (altra prestazione super, da capitano vero) ha messo di nuovo Lozano nella condizione di segnare, ma stavolta davanti a Silvestri ha calciato fuori.


    IL TABELLINO

    Verona-Napoli 0-2 (primo tempo 0-1)

    Marcatori: 38' p.t. Milik (N), 45' s.t. Lozano (N)

    Assist: 38' p.t. Politano (N), 45' s.t. Ghoulam (N)

    Verona (3-4-2-1): Silvestri; Rrahmani, Kumbulla, Empereur; Faraoni, Amrabat (39' s.t. Stepinski), Veloso, Lazovic (39' s.t. Dimarco); Zaccagni (25' s.t. Salcedo), Verre (32' s.t. Pessina); Di Carmine (25' s.t. Pazzini). All. Juric.

    Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj (22' s.t. Ghoulam); Allan (21' s.t. Fabián), Demme (27' s.t. Lobotka), Zielinski; Politano (39' s.t. Lozano), Milik (27' s.t. Mertens), Insigne. All. Gattuso.

    Arbitro: Pasqua di Tivoli.

    Ammoniti: 8' s.t. Faraoni (V), 13' s.t. Koulibaly (N)

    Espulsi: -

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