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  • Il ricordo è indelebile: Astori "capitano per sempre" della Fiorentina

    Il ricordo è indelebile: Astori "capitano per sempre" della Fiorentina

    Quella domenica la squadra doveva scendere in campo alla Dacia Arena contro l’Udinese, ma una telefonata cambiò tutto: Davide Astori è morto, ai compagni crolla il mondo addosso, dalla gioia si passa al dolore. la morte è uguale per tutti, ma quando si perde l'amico della porta accanto o il fratello maggiore quella stessa morte sembra perfidamente più cattiva. Da quel giorno il calcio italiano è mutato, ha trasformato il numero 13, quello che Davide portava sulle spalle ogni domenica, in un applauso infinito che unisce ogni tifoseria: ormai è diventato un rito, ed al tredicesimo minuto piovono applausi in tutti gli stadi dove la Fiorentina gioca. 
     
    L’edizione odierna de La Nazione, con un articolo di Riccardo Galli, ha raccontato quella mattina e come è cambiato l’universo viola da quel giorno. Questo il breve commento: 
     
    "Una domenica mattina come tante altre, poi una telefonata e il mondo che ti crolla addosso in un mix di incredulità e dolore. Con la storia della Fiorentina che improvvisamente cambia. Che si riscrive e si stravolge insieme a quella telefonata che annunciava la morte di Davide Astori. Nel suo nome e nel suo sorriso il calcio ha trasformato il numero 13, il numero della sua maglia, in un applauso infinito. Lui il ’Capitano per sempre’, come la chiamano a Firenze, allo stadio, quando gioca la Fiorentina e lo speaker lo ’presenta’ accanto alla formazione titolare. Perché Astori c’è. E il suo cielo è tutto colorato di viola".
     

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