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  • Il 'vecchio' Milan può ancora battere tutti, ma la Lazio fa scena muta. Theo, ancora meglio del gol all'Atalanta

    Il 'vecchio' Milan può ancora battere tutti, ma la Lazio fa scena muta. Theo, ancora meglio del gol all'Atalanta

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Più facile del previsto. Il Milan, che aveva pareggiato a tempo scaduto le ultime due partite contro la Roma e la Cremonese, rifila due gol alla Lazio con una doppia, importantissima, dimostrazione. La prima è la conferma che Pioli non deve esagerare con il turnover perché gli acquisti estivi di Maldini e Massara non sono affidabili. La seconda, conseguente, è la prova che la squadra dell’anno scorso può ancora sorprendere tutti, almeno in Champions, come ha già fatto contro il Tottenham e il Napoli, favoriti in partenza. Applausi al Milan, quindi, che cancella l’umiliante 0-4 dell’andata, con una gara di grande personalità e concentrazione. Il meritatissimo 2-0, infatti, è persino stretto per i rossoneri, perché la Lazio non impegna mai Maignan, facendo una figura addirittura  peggiore rispetto alla settimana scorsa quando fu ribaltata dall’Inter, sempre a San Siro, dopo essere passata in vantaggio. E così adesso, i tre punti in più di vantaggio nei confronti della squadra di Pioli non sono nulla per quello che si vede in campo, anche se prima di rituffarsi nel campionato il Milan penserà soltanto alla Champions.

    ALLARME LEAO - Per questo, in vista del primo euro-derby di mercoledì preoccupa molto l’infortunio di Leao, costretto a uscire dopo appena dieci minuti per un infortunio muscolare. Proprio lui che non aveva mai avuto guai seri fin qui e aveva firmato con una doppietta l’ultimo successo dei rossoneri contro il Lecce. Facile, quindi, immaginare problemi immediati anche contro la Lazio, mentre Pioli rilancia Saelemaekers al suo posto e sulla stessa fascia sinistra, visto che l’altra è occupata da Messias preferito a Diaz. Il Milan, invece, non accusa il colpo e riprende a giocare come se nulla fosse. Attenti in difesa, dove Kjaer giganteggia al fianco di Tomori, tra Calabria ed Hernandez, i rossoneri non patiscono il palleggio a centrocampo di Milinkovic-Savic, Marcos Antonio e Luis Alberto, perché ripartono subito grazie al filtro di Krunic e Tonali e alle accelerazioni di Bennacer, avanzato alle spalle di Giroud.
         
    SPETTACOLO THEO - Proprio l’algerino, che già segnò l’importantissimo gol dell’1-0 contro il Napoli nel primo quarto di finale di Champions, sblocca lo 0-0 con una bella girata di sinistro sfruttando un errato disimpegno di Casale, dopo un triangolo con l’altruista Giroud. Il bello, però, per i tifosi rossoneri arriva 10’ più tardi, quando Theo Hernandez segna un gol ancora più spettacolare di quello famosissimo della stagione scorsa contro l’Atalanta. Perché stavolta, dopo il corto passaggio con le mani di Maignan, il francese vola dalla sua area di rigore fino al limite di quella avversaria, con la colpevole libertà concessagli da tutti i biancocelesti a cominciare da Milinkovic-Savic che lo sfiora soltanto, e fa partire un sinistro destinato nell’angolino sul quale Provedel non può far niente anche per colpa di una leggera deviazione.

    PENSIERO AL DERBY - Colpita e affondata, la Lazio non ha la forza o forse la concentrazione per reagire, perché non può essere un caso che nessuno degli uomini di Sarri riesca a effettuare almeno un tiro nello specchio della porta avversaria in tutto il primo tempo. Anche per questo motivo, Pioli può incominciare a pensare al derby di Champions e così, dopo l’intervallo, risparmia l’ammonito Calabria e il trentaquattrenne Kjaer, inserendo al loro posto Kalulu e Thiaw, il primo dei non eletti tra i tanti acquisti sbagliati dell’estate scorsa.  

    APPLAUSI A GIROUD - Le successive mosse di Sarri, che non avendo il pensiero delle coppe si preoccupa soltanto di questa partita, non servono a nulla perché la Lazio continua a fare scena muta concedendo campo e occasioni da gol al Milan, vicino al terzo gol con Thiaw. E così, dopo le quattro novità biancocelesti, con Pedro, Lazzari, Basic e Pellegrini, rispettivamente al posto di Zaccagni, Marusic, Hysaj e Milinkovic-Savic, ecco per gli ultimi 20’ l’ingresso di Rebic che fa riposare l’applauditissimo Giroud, poco prima della staffetta tra Hernandez e Ballo- Touré, con ovazione finale per il terzino-goleador. Semplici dettagli, comunque, perché malgrado qualche brivido finale, il Milan protegge il 2-0 che vale doppio: per la corsa al quarto posto e come iniezione di fiducia per la Champions. 


    IL TABELLINO 

    Milan-Lazio 2-0 (2-0 primo tempo)

    Marcatori: 17’ Bennacer (Mil), 30’ pt Hernandez (Mil)

    Assist: 17’ pt Giroud (Mil)

    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria (dal 1’ st Kalulu), Kjaer(dal 1’ st Thiaw), Tomori, Theo Hernandez (dal 35’ st Ballo-Toure); Tonali, Krunic; Messias, Bennacer, Leao (dall’11 pt Saelemaekers); Giroud (dal 23’ st Rebic) A disp.: Tatarusanu, Mirante, Ballo-Touré, Adli, Diaz, Rebic, Bakayoko, Kalulu, Origi, Thiaw, Pobega, Vranckx, Gabbia, Saelemaekers, De Ketelaere. All.: Pioli.

    LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic (dall’11’ st Lazzari), Casale, Romagnoli, Hysaj (dal 23’ st Pellegrini); Miliknovic-Savic (dal 23’ st Basic), Marcos Antonio, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile (dal 35’ st Cancellieri), Zaccagni (dall’11 st Pedro). A disp.: Luis Maximiano, Adamonis, Pellegrini, Gil, Pedro, Cancelleri, Romero, Radu, Lazzari, Gila, Bertini, Basic, Fares. All.: Sarri. 

    Ammoniti: 20’ st Romagnoli (Laz), 24’ st Marusic (Laz), 42’ pt Calabria (Mil), 15’ st Casale (Laz), 43’ st Thiaw (Mil)


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