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  • Inchiesta su Spezia-Parma: nel mirino gli sms di Calaiò e Ceravolo. Gli emiliani: 'Nessuna prova di illecito'

    Inchiesta su Spezia-Parma: nel mirino gli sms di Calaiò e Ceravolo. Gli emiliani: 'Nessuna prova di illecito'

    12.20 - Il Parma ha diffuso un comunicato sul proprio sito ufficiale, in merito alle indiscrezioni di stampa sugli accertamenti in corso per la partita contro lo Spezia dello scorso 18 maggio, che ha permesso agli emiliani di centrare la promozione in Serie A.

    "Il Parma Calcio 1913, con riferimento alle notizie di stampa apparse nelle ultime ore riguardanti l’apertura da parte della Procura Federale di un’indagine inerente alla gara valida per l’ultima giornata del campionato di Serie B 2017/18 contro lo Spezia, desidera precisare quanto segue:

    – i calciatori Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo sono stati ascoltati ieri pomeriggio a Roma dalla Procura Federale. A entrambi è stato semplicemente chiesto conto di due messaggi di testo, inviati a loro ex compagni di squadra in forza allo Spezia nei giorni precedenti la gara. Il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione nelle ultime ore – e che non riportiamo esclusivamente per rispetto del lavoro degli organi che hanno il compito di approfondire l’accaduto – non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti.

    – Chi ha il compito di vigilare sulla correttezza di un campionato ha il diritto e il dovere di effettuare ogni tipo di verifica venga ritenuta necessaria. Per questa ragione ogni dirigente, tesserato o dipendente del Parma Calcio 1913 è a totale disposizione degli organi competenti qualora manifestassero la volontà di approfondire ogni aspetto che possa essere ritenuto utile.

    – Allo stesso tempo però non possiamo non stigmatizzare la diffusione alla stampa di contenuti dettagliati di un’indagine che, essendo in corso, non permette a chi è chiamato in causa di rispondere in maniera adeguata proprio per evitare di intaccare il lavoro degli organi preposti. In ossequio alle normative infatti, nessun tesserato o dirigente del Parma Calcio 1913 – anche se a malincuore – rilascerà dichiarazioni sino alla conclusione delle indagini.

    – A tal proposito, dopo i fiumi di inchiostro dedicati alle infamanti accuse relative a Parma-Ancona, purtroppo non cancellati dall’archiviazione del procedimento, e dopo ogni sforzo fatto per non replicare alle irresponsabili e reiterate dichiarazioni da parte di addetti ai lavori, relative a presunti episodi arbitrali, il Parma Calcio 1913 ha già dato mandato ai propri legali di intervenire nella maniera più dura possibile contro chiunque continui ad infangare con illazioni o allusioni sui diversi mezzi di comunicazione il suo nome, il suo lavoro o i risultati ottenuti.

    – In ultima istanza il Parma Calcio 1913 desidera rassicurare e tranquillizzare con forza i propri tifosi e nutre la massima fiducia sul fatto che quest’indagine certificherà ulteriormente come la terza promozione consecutiva – come le due precedenti – altro non è stata che un fantastico traguardo raggiunto grazie al lavoro, al sacrificio e all’esemplare correttezza della società e dei suoi tesserati".


    09.00 - Il ritorno in Serie A del Parma, con una triplice promozione consecutiva da record dalla D in avanti, rischia di essere macchiato dal sospetto di un tentativo di illecito sportivo. Su questa ipotesi di reato sta indagando infatti la Procura della Federcalcio, che ha messo nel mirino la partita dell'ultimo turno di campionato tra i gialloblù e lo Spezia che, in concomitanza col pari tra Frosinone e Foggia, ha garantito il secondo posto in classifica e l'accesso diretto alla massima categoria senza passare dai playoff. Il match dello scorso 18 maggio fu vinto per 2-0 dagli uomini di D'Aversa ed è passato sotto la lente di ingrandimento degli ispettori federali, dopo che gli spezzini De Col e Masi, ascoltati al pari del team manager Leonar Pinto e dell'ad Luigi Micheli, hanno fornito la loro versione dei fatti su alcuni sms sospetti inviati dai calciatori del Parma Ceravolo e Calaiò.

    Questi messaggi sono stati inviati 4 giorni prima della partita e vengono definitivi "ambigui" nel loro contenuto, una sorta di invito ai colleghi dello Spezia, senza più obiettivi di classifica, a non "esagerare" a livello di impegno. De Col e Masi hanno deciso di presentarsi spontaneamente per rendere le loro dichiarazioni ed evitare di incorrere nel rischio di incorrere nell'"omessa denuncia" e a questo punto diventa fondamentale sapere cosa hanno dichiarato agli investigatori anche i due autori dei messaggi incriminati, Calaiò e Ceravolo, a loro volta ascoltati ieri. Sulla vicenda vige il massimo riserbo, trattandosi di materia estremamente delicata; il confine tra l'archiviazione e l'apertura di un vero e proprio fascicolo, con la conseguente ipotesi del deferimento dei tesserati e dei club è molto labile. L'ipotesi di reato fa riferimento all'articolo 7 del codice di giustizia sportiva della FIGC, che definisce in questo modo l'illecito sportivo: "Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo".

    In attesa di ulteriori sviluppi, il timore della Parma calcistica è quella dell'apertura di un processo sportivo che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe portare al coinvolgimento del club per responsabilità oggettiva, mettendo a rischio l'esito dell'ultimo campionato di Serie B e rimettendo in discussione il verdetto del campo, con i ducali secondi e il Frosinone, terzo solo per la peggiore differenza reti negli scontri diretti, costretto a disputare i playoff.

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