Il TAS sentenzia: giusta la sconfitta a tavolino per chi non può giocare causa Covid
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Pippo Russo
L'episodio riguarda la mancata disputa di una gara valevole per il 1° turno preliminare di Champions League, da cui è derivato un verdetto a tavolino. E per il modo in cui si è sviluppato esso propone indicazioni e spunti di riflessione. I suoi dettagli sono ben ricostruiti in un articolo del sito Freezland.it. Ve li menzioniamo per sommi capi. Il 19 agosto è in calendario la gara secca tra KI Klaksvik e Slovan Bratislava, valevole per il primo turno di qualificazione della Champions League. La squadra slovacca si muove in anticipo per stare dentro ai protocolli Covid e parte il 17 agosto in direzione Torshavn. I tamponi effettuati prima della partenza danno esito negativo per l'intera comitiva, ma poi giunti a destinazione in aeroporto il nuovo giro di tamponi fa risultare positivo un componente dello staff tecnico. Per l'intero gruppo l'alternativa è stare in quarantena nelle Fær Øer o tornare immediatamente in patria. Ovviamente viene usata la seconda opzione, ma resta il fatto che quel gruppo di calciatori non possa essere in campo due giorni dopo contro il KI Klaksvik.
I dirigenti dello Slovan azionano una procedura d'urgenza con l'Uefa, per ottenere un rinvio della gara anche di pochi giorni e far arrivare un altro gruppo squadra a Torshavn. Rinvio concesso con partita fissata il 21 agosto, e nuova comitiva che sbarca a Torshavn il 19 agosto. La scena si ripete: un calciatore positivo, tutto il gruppo posto davanti all'alternativa tra quarantena all'estero e ritorno immediato in patria, e partita di nuovo non disputabile. Ma stavolta non è più possibile ottenere un rinvio, anche a causa delle ristrettezze di calendario. Conseguenza: il Control, Ethics and Disciplinary Body dell'Uefa decreta il 3-0 a tavolino per il KI Klaksvik e lo Slovan Bratislava vede terminare l'avventura in Champions senza aver giocato. Ovvio che il club slovacco non accetti supinamente.
Ne deriva un ricorso al TAS presentato contro Uefa e KI Klakvisk. In particolare, la società isolana viene accusata dallo Slovan di non essere stata chiara riguardo ai protocolli Covid-19 adottati nelle Fær Øer. La decisione adottata dal TAS va nella direzione del rigetto delle richieste presentate dallo Slovan, che voleva essere riammesso alla competizione. Il verdetto Uefa è stato confermato e le articolate motivazioni sono esposte nelle 23 pagine del documento. E rispetto alla decisione adottata dal tribunale di Losanna è il caso di fare due considerazioni: 1) l'impressione è che siano state determinanti le considerazioni sulle ristrettezze di tempi per lo svolgimento del torneo; 2) una società viene penalizzata con l'esclusione dalla competizione perché per due volte un solo componente di due gruppi diversi risulta positivo mettendo fuori gioco tutti gli altri componenti, a causa di quello che è il protocollo Covid vigente in un singolo paese. Quest'ultimo esito ci pare drastico. Rimane il fatto che si procede e si continuerà a procedere a tentoni. E che forse non altrimenti è possibile fare.
@pippoevai
