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    Inter, 5 anni fa Handanovic capitano al posto di Icardi: la mossa che diede inizio all'era Marotta

    Inter, 5 anni fa Handanovic capitano al posto di Icardi: la mossa che diede inizio all'era Marotta

    • Emanuele Tramacere
    Il 13 febbraio 2019 rappresenta per l'Inter una data a suo modo storica. No, trofei, titoli, vittorie non c'entrano niente in questa vicenda che però rappresenta l'autentico turning point da cui si può dire sia nata l'Inter che oggi, e negli ultimi anni, ha ricominciato a vincere con costanza, a crescere a livello italiano ed internazionale, e ad essere credibile su tutti i livelli nonostante una proprietà che non riesce più da tempo ad iniettare liquidità nelle casse del club. Quel giorno, il giorno prima di San Valentino, Beppe Marotta iniziò concretamente e senza mezzi termini a ribaltare le strutture interne che vigevano all'epoca e, con una mossa tanto semplice quanto clamorosa, cambiò il corso della storia nerazzurra. Quel giorno, infatti, alle 12.34 in una pausa pranzo fino a quel momento tranquilla, l'Inter annunciò ufficialmente di aver affidato la propria fascia da capitano a Samir Handanovic.
     
    STAGIONE TRAVAGLIATA - L'Inter di Luciano Spalletti stava vivendo una stagione ricca di alti e bassi con la classifica del campionato che vedeva Juventus e Napoli battagliare per lo scudetto e i nerazzurri stabili al terzo posto. In Champions era arrivata la clamorosa eliminazione all'ultima giornata in un girone complicato, ma con Tottenham e Barcellona che non si accordarono lasciando ai nerazzurri la chance di qualificazione sprecata con il pareggio 1-1 a San Siro contro il PSV. In quei giorni l'Inter vinse 1-0 col Parma interrompendo un lungo periodo no fatto di due pareggi e una sconfitta e si apprestava a vivere l'andata dei playoff di Europa League contro il Rapid Vienna in programma proprio a San Valentino. Qualcosa però all'interno dello spogliatoio non stava andando bene e c'era un capitano, Mauro Icardi, non solo protagonista fuori dal campo grazie e per colpa della moglie Wanda Nara, ma anche ai ferri corti con una grossa fetta dello spogliatoio capitanata da Perisic, Brozovic e Handanovic.

    MAROTTA, DUE MESI DOPO -
    La stagione 2018/19 fu proprio la prima di Beppe Marotta come nuovo amministratore delegato. Era il 13 dicembre 2018 e l'Inter annunciava attraverso i propri profili ufficiali l'arrivo, dopo la lunga esperienza alla Juve e non senza critiche da parte dei tifosi, di colui che oggi è rappresentato da tutti come il grande artefice dei successi interisti. A Marotta bastarono 2 mesi esatti (13 dicembre-13 febbraio), per passare dall'osservatore entrato in punta di piedi nel mondo di Appiano Gentile, a uomo forte e interventista nelle dinamiche della squadra.

    I VALORI DELLA FASCIA - In quei giorni Marotta non parlò, la società si limitò al freddo comunicato ufficiale pubblicato sui social e sul sito web. I valori su cui l'ad ha fondato la nuova gestione sono stati però spiegati a gran voce in diverse altre occasioni: "Dentro la fascia di capitano ci sono dei valori che devono essere recepiti dal potenziale indossatore. I giocatori che non recepiscono questi valori non possono essere candidati. I valori possono essere quelli del senso di appartenenza e dell'amore verso il club, che sono fondamentali". La fascia come messaggio per tutti. Come esempio e come stella polare.

    LA MOSSA DELLA SVOLTA - Il 13 febbraio 2019, quindi, si può dire sia stato il vero inizio dell'era Marotta in società. E per avviarla è bastato un gesto tanto semplice quando importante. Togliere la fascia da capitano a Icardi, metterla sul braccio di Samir Handanovic. Un segnale chiaro e netto a colui che rappresentava (da singolo) il tutto dell'Inter che c'era prima di lui. Poi un messaggio diretto a Wanda Nara, che nelle sue apparizioni in tv si sentiva libera di parlare senza filtri nonostante il ruolo rappresentato da suo marito nonché assistito in qualità di agente. Infine , e soprattutto, allo spogliatoio, in cui la stella polare non potevano più non essere i valori che oggi i ragazzi di Inzaghi incarnano alla perfezione. 

     

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