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  • Inter, Barella deve ritrovarsi: per la fascia da capitano serve molto altro

    Inter, Barella deve ritrovarsi: per la fascia da capitano serve molto altro

    • Pasquale Guarro
    Come un soldato stanco, nella testa e nei muscoli. Seduto a terra con la schiena impolverata adagiata al muro, eppure con gli occhi rivolti all’orizzonte e alla prossima sfida. Nicolò Barella è uno che non ama fermarsi, neanche quando ne avrebbe bisogno. Ma la verità è che, anche volendo, Inzaghi non può permettersi di fare a meno del centrocampista cagliaritano, perché le alternative garantiscono forse la metà del suo apporto. E allora sì che diventa un problema. Ma al pari dell’usura fisica, forse, la condizione da intoccabile è un ulteriore fattore di destabilizzazione. L’insidia di poter perdere il posto da titolare  agisce da stimolo sulla soglia dell’attenzione, ma questa è una percezione totalmente assente per il classe ’97.

    NEL CUORE DEI TIFOSI - Non è sicuramente un caso se Barella in questi anni ha saputo conquistare tutti, per primi i tifosi interisti, che anche dopo l’espulsione di ieri hanno preso le sue difese sui social. Nessuno si azzardi a criticarlo, perché per mesi è stato il polmone e la scintilla dell’Inter. Ha sempre lasciato tutto in campo e probabilmente adesso sta solo pagando la sua generosità. Questa la posizione di moltissimi sostenitori, ma è solo una visione parziale della questione. Perché il fallo da reazione su Militão, che ha compromesso la partita, non è figlio della stanchezza. Come neanche alcune sue attitudini sul campo da gioco.

    IL LAVORO CON CONTE - Barella è arrivato dal Cagliari con l’etichetta di calciatore irruente, troppi i gialli guadagnati in modo discutibile. Proteste e falli inutili in momenti morti della partita. Con Antonio Conte, il centrocampista ha lavorato molto anche su questo aspetto mentale, ma ultimamente la sua indole sembra pian piano tornare in superficie e per bloccarne l’ascesa, probabilmente, sarà necessario un piccolo bagno d’umiltà.

    SVEGLIA DI RIPRISTINO - Sbracciare per un passaggio sbagliato o mancato da parte di un compagno, non è atteggiamento maturo. Così come inseguire in campo il proprio istinto lasciando alle spalle buchi pericolosi in cui gli avversari si infilano. Perché Barella, da qualche settimana, ha smarrito anche un po’ di ordine tattico. E deve ritrovarlo in fretta. Così come in fretta deve ritrovare il calciatore che è diventato con Conte, specie se vorrà veramente vestire quella fascia da capitano che il club gli ha promesso al momento del rinnovo. Il suo interismo è innegabile, ma l’esempio da dare in campo non è solo quello della corsa e del dinamismo. Skriniar, da questo punto di vista, sembra più pronto del sardo a ricoprire certe cariche. Ieri Barella ha rovinato una partita con un gesto sconsiderato, che potrebbe addirittura costargli le due gare degli ottavi. Un danno grande per lui e per l’Inter, speriamo non solo gli serva d’esperienza, ma anche possa essere per lui una sveglia di ripristino che lo aiuti a superare l’attuale torpore.

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