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  • Inter, come reagirai alla ripresa? Conte è nato pronto, ma Lautaro...

    Inter, come reagirai alla ripresa? Conte è nato pronto, ma Lautaro...

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Siamo alle battute finali, decisive. Ora si deve decidere se far ripartire questo benedetto campionato oppure chiuderlo definitivamente. In Francia, Olanda e Belgio ormai hanno messo una bella x sulla stagione, diversamente la Germania e il Portogallo sono pronti a ripartire. E noi che facciamo? Come al solito il nostro calcio è in alto mare, nessuno può decidere e nessuno comunque saprebbe farlo. Siamo l’emblema delle decisioni non prese, il simbolo dello “scaricabarile” e, come la storia insegna, ci faremo trascinare da un forte traino per cui qualcuno sarà comunque inattaccabile. 

    Andiamo quindi nel campo meraviglioso e indefinito delle ipotesi: se il campionato sarà chiuso ormai si va verso una classifica congelata alle posizioni attuali. L’Inter quindi sarebbe in Champions League con il suo terzo posto e potrebbe concentrarsi sul mercato in vista della prossima stagione. Diversamente se dovesse riaprire tutto le possibilità si moltiplicherebbero. Dimentichiamoci da subito la possibilità di vedere un campionato concluso in maniera “normale”. La sola cosa che resterà nella normalità sarà il gusto della polemica ma in campo e attorno al campo tutto sarà diverso. Tutte le squadre avranno giocatori che affronteranno la cosa in maniera diversa. C’è chi riuscirà a fare finta di nulla c’è chi invece avrà paura di avere contatti o di ammalarsi. In fondo siamo tutti essere umani, ognuno diverso dall’altro, pensare di poter uniformare le reazioni di tutti è da folli e squilibrati.

    Come affronterà l’Inter la cosa? Quando parlo di Inter ci tengo a sottolineare che non parlo solo per i giocatori che scenderanno in campo ma cerco di considerare anche le reazioni e gli stati d’animo di chi l’Inter la dirige: staff tecnico, medici e dirigenti. Zhang ha sempre considerato il problema in maniera molto seria. Non è una cosa normale quella che sta succedendo nel mondo e come tale deve essere trattata. Non si può obbligare giocatori (uomini) ad affrontare la cosa con leggerezza, chi non se la sente non se la sente e punto. Direte voi: “ci sono dei contratti e vanno rispettati”. Vero! Così sarà infatti ma con paure e reazioni diverse da individuo a individuo.

    Le squadre non si allenano da 3 mesi e l’Inter nello specifico con il rinvio del match contro la Sampdoria ha giocato in campionato le bellezza di 1 partita, contro la Juventus,  in 4 mesi (se si dovesse riprendere a giugno). Non che le altre abbiano fatto molto di più ma è solo per rendere l’idea. La società ha rimandato l’inizio degli allenamenti ad Appiano. Vogliono essere sicuri e tranquilli, il più sereni possibile sapendo che la tranquillità assoluta non potrà mai essere trovata in questo periodo. I giocatori si sono allenati a casa, sono stati ligi al dovere ma dovranno riprendere a 30 gradi con i contratti di alcuni che scadranno a fine giugno per magari non essere poi rinnovati. Va bene essere professionisti seri ma a tutto c’è un limite.

    Sarà, nel caso di ripresa, comunque molto curioso capire come le cose si svilupperanno. Il rischio infortuni sarà alto, la forma fisica dei giocatori bassa, la motivazione sarà un’incognita e la paura sarà tangibile. Ma probabilmente le carte si rimescoleranno dando vita ad uno spettacolo forse più “lento” e impreciso ma sicuramente “nuovo” nel suo genere. Come reagirà l’Inter? Come gestire Conte la situazione? Sulla corda Conte ci vive e sicuramente nel momento in cui dovessero riaccendersi i riflettori lui sarà pronto. Non ci saranno favoriti forse, oppure le prime due giornate ci daranno risposte più chiare. Ma come farà per esempio Lautaro a dare il meglio sapendo di poter partire? Come lo sostituirà Sanchez essendo sicuro di partire? Insomma per l’Inter non sarà facile per Conte ancora meno ma dovrà essere lui a trovare le risposte ad un rebus sempre più complicato da risolvere.

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