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  • Inter: Frattesi già fondamentale, Esposito fa fare brutta figura a Skriniar. Thuram in crescita e che Cuadrado!

    Inter: Frattesi già fondamentale, Esposito fa fare brutta figura a Skriniar. Thuram in crescita e che Cuadrado!

    • Pasquale Guarro

    Dopo i giorni trascorsi ad Osaka, l’Inter di Simone Inzaghi si è trasferita a Tokyo, dove ha incontrato il PSG degli ex Hakimi e Skriniar. Simone Inzaghi cambia qualcosa rispetto alla prima amichevole asiatica, affidandosi al collaudatissimo 3-5-2. Tra i nuovi arrivati, trova spazio dal primo minuto solo Marcus Thuram, che manda in panchina Joaquin Correa: Stankovic; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Luis Enrique, invece, lascia in panchina Neymar. 
     
    PRIMO TEMPO - Primi 25’ di gioco di grande difficoltà per l’Inter, con i francesi che fanno valere la propria superiorità tecnica e i nerazzurri, salvati anche da un palo, spesso costretti a rincorrere. Al 23’ Mkhitaryan spende già il primo giallo di frustrazione, affondando l’intervento nonostante l’evidente ritardo sul diretto avversario. L’Inter prende lentamente coraggio, anche grazie a qualche buona giocata da parte di Thuram, bravo a dettare la profondità. Aumenta il possesso dei nerazzurri, che iniziano finalmente ad affacciarsi dalle parti di Donnarumma con la conclusione di Calhanoglu, su calcio di punizione conquistato da Thuram, scaltro nel puntare e saltare Milan Skriniar. Le due squadre vanno al riposo sullo 0-0, con i francesi che potrebbero sicuramente recriminare un po’ di più. 


    SECONDO TEMPO – Nessun cambio per Inzaghi, i nerazzurri rientrano in campo con la stessa formazione ma dopo 10’ di gioco sono 4 i calciatori che si alzano dalla panchina: Correa, Frattesi, Gosens e Cuadrado, entrati rispettivamente per Thuram, Mkhitaryan, Dimarco e Dumfries. Il ritmo della partita si abbassa, l’Inter tiene bene il campo ma dopo 20’ arriva l’inattesa puntura: Lautaro perde pala e consente ai francesi di costruire in ripartenza. Vitinha riceve e scarica da quasi 30 metri, mandando la palla alle spalle di Filip Stankovic, inutilmente proteso in tuffo. L’Inter subisce il colpo, fatica a reagire e va in affanno. Al 23’ entrano anche Asllani e de Vrij al posto di Calhanoglu e Bastoni. Al 70’, Bisseck sostituisce Acerbi e il pacchetto arretrato vede traslocare Darmian a sinistra, con il tedesco a destra e de Vrij al centro. Dopo il vantaggio, il PSG consolida il possesso e non lascia esprimere i nerazzurri ma la partita cambia in 2 minuti, grazie ai lampi dei nuovi entrati. Cuadrado e Frattesi costruiscono alla grande l’azione del pareggio, con l’ex Sassuolo che appoggia per Esposito, freddo a chiudere il diagonale. Il raddoppio vede protagonista anche Correa, bravo ad allargarsi e scaricare per Frattesi, che poi premia l’inserimento di Sensi a fari spenti in area di rigore per il raddoppio nerazzurro. 
     
    IN RITARDO 

    Barella – La generosità non manca, la lucidità dei tempi migliori, invece, un po’ sì. Passa più tempo a rincorrere che a correre, arriva stanco, piegato sulle gambe. La migliore condizione fisica è ancora lontana, ma per fortuna mancano ancora 18 giorni all’inizio del campionato e nel frattempo potrà lavorare per farsi trovare pronto quando conta. Come ha sempre fatto. 

    Mkhitaryan – Asencio pendola tra la sua zolla e quella di Calhanoglu, trovando spesso la giocata che fa saltare l’ingorgo. Così come per Barella, il ritmo non è martellante e qualche volta finisce vittima dl palleggio avversario. Inevitabile quando dall’altra parte hai calciatori molto bravi dal punto di vista tecnico e tu non hai le energie per sopperire con la corsa. 

    Dimarco – Parte malino, con qualche pallone sbagliato di troppo. La gamba non gira, il fiato è corto e fatica anche a calciare palloni verso centro area. 
     
    IN CRESCITA 

    Thuram –
    Detta bene la profondità e offre buone soluzioni ai suoi compagni, ma nell’uno contro uno evapora. In un paio di occasioni potrebbe puntare e far male ma tentenna un po’, probabilmente anche perché le gambe non rispondono ancora immediatamente alla testa, ma quando avrebbe potuto e dovuto mangiarsi Skriniar, ha schiacciato il freno invece che insistere sull’acceleratore. 

     MOLTO BENE 

    Frattesi – L’inserimento è il suo pane. Ragazzo sveglio, reattivo, si rimprovera ad alta voce quando sbaglia qualcosa, ma c’è ben poco da rimproverarsi perché la sua presenza è già decisiva: gol contro l’Al Nassr e due assist contro il PSG. Un nuovo Barellino. 

    Cuadrado – Se le premesse sono queste, allora l’Inter ha fatto bene a cancellare certe cose del passato. Spunto e fantasia, i nerazzurri avevano bisogno come l’aria di uno così e il colombiano non perde tempo nel mostrarsi. Entra in entrambi le azioni dei gol nerazzurri. Per Dumfries si fa sempre più nera. 
     
    Esposito – Ha i colpi del predestinato e quelli si intravedevano già ai tempi della Primavera. Il piattone destro a mandare chirurgicamente il pallone nell’angolino è giocata di una lucidità disarmante, che regala all’Inter l’1-1 e a Skriniar, in ritardo sulla chiusura, una pessima figura. 

    Sensi - La sua qualità a centrocampo è preziosa. Purtroppo per lui non c’è spazio, ma separarsene è sempre un gran dolore. Suo il gol che regala la vittoria ai nerazzurri. 
     
     


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