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  • Intermania, il futuro è più azzurro che nero con Chiesa e Barella

    Intermania, il futuro è più azzurro che nero con Chiesa e Barella

    • Cristian Giudici
    La prima vera vittoria dell'Italia di Roberto Mancini porta la firma di Cristiano Biraghi. Il 26enne terzino sinistro della Fiorentina è un prodotto del settore giovanile dell'Inter. Con la Primavera nerazzurra vince una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e un torneo di Viareggio. I tifosi se lo ricordano per il grandissimo gol segnato in amichevole al Manchester City nell'estate dopo il Triplete. In quella stagione Benitez lo fa debuttare in Champions League: un minuto a San Siro contro il Twente e tutta la partita a Brema col Werder, le sue uniche due presenze in prima squadra. Dopo i prestiti a Juve Stabia, Cittadella, Catania, Chievo e Granada, nel 2016 l'Inter lo cede a titolo definitivo al Pescara per 5 milioni di euro all'interno dell'operazione Caprari. Ora Biraghi non sarebbe titolare, ma un'alternativa ad Asamoah meno costosa di Dalbert. 

    Con D'Ambrosio rimandato a casa per un problema fisico, il solo interista in Nazionale maggiore è Gagliardini, mentre in Under 21 c'è Bastoni (in prestito al Parma). L'unico italiano nella formazione tipo di Spalletti è Politano, non convocato da Mancini. L'idea di Suning è avere più italiani in squadra. Così si spiega l'interesse per i due talenti più giovani (a parte Donnarumma) della Nazionale: Chiesa e Barella. Non sarà facile strapparli a Cagliari e Fiorentina, anche perché la concorrenza è forte. Ma, una volta sciolte le redini del fair-play finanziario Uefa, Zhang metterà a disposizione di Ausilio un budget importante sul mercato per provarci seriamente. Rendendo il futuro dell'Inter più azzurro che nero. 
     

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