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    Inter in emergenza, ma nessuno se n'è accorto. L'illusione della Juve si infrange su una rosa extralusso

    Inter in emergenza, ma nessuno se n'è accorto. L'illusione della Juve si infrange su una rosa extralusso

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Controsorpasso. E con questo netto 4-0 sull’Udinese sono cinque le volte in cui l’Inter ha scavalcato la Juventus, che si era illusa di poterla staccare. Giusto, giustissimo, così perché la squadra di Inzaghi gioca e diverte, lasciando all’Udinese soltanto la prima mezz’ora di speranza sullo 0-0. Poi in otto minuti si scatena la furia nerazzurra, con una dimostrazione di forza tecnica e mentale da grande squadra, capace di chiudere il primo tempo con tre gol a zero, ai quali si aggiunge il quarto nella ripresa di Lautaro, sempre più capocannoniere a quota quattordici. Quattro reti firmate da altrettanti marcatori rappresentano un nuovo messaggio alla Juventus in chiave scudetto, con l’unico rimpianto di non averla battuta nello scontro diretto, e un’iniezione di fiducia in vista di martedì, quando l’Inter riceverà la Real Sociedad con l’intenzione di batterla per chiudere in testa anche il girone di Champions, che garantirebbe un sorteggio teoricamente più favorevole per gli ottavi. In attesa di sapere quali saranno i prossimi avversari in Europa, questa vittoria contro l’Udinese offre nuove conferme sulle qualità dell’Inter, a cominciare dalla sua capacità di non lasciarsi condizionare dalla pressione psicologica esercitata dai precedenti successi della Juventus. E poi, o meglio soprattutto, l’Inter dimostra di non patire le tante assenze per infortuni, grazie all’organico extralusso messo a disposizione da Marotta e Ausilio.

    PALO LAUTARO - Inzaghi, infatti, è costretto a schierare una difesa d’emergenza per l’infortunio di De Vrij che si aggiunge a quello di Pavard e così, con il ritorno di Bastoni a sinistra, al fianco del centrale Acerbi parte titolare Bisseck, alle spalle di Darmian che deve far dimenticare l’altro assente Dumfries. Nessuno, però, si accorge dei problemi di formazione dell’Inter perché i nerazzurri aggrediscono subito l’Udinese e dopo meno di 10’ Lautaro apre le danze colpendo il palo con un colpo di testa. E’ la prova generale che precede il festival del gol, perché la squadra di Cioffi cerca invano di alleggerire la pressione grazie al mancato interista Samardzic, bravo a far partire il contropiede.

    OTTO MINUTI DI FUOCO - Sempre più schiacciata nella propria metà campo, l’Udinese cade la prima volta su rigore, concesso dopo revisione suggerita dal Var, per una trattenuta di Perez a Lautaro. Come al solito sul dischetto va Calhanoglu e come al solito non fallisce il sesto rigore stagionale, quindicesimo per lui da quando è in Italia. Sbloccato lo 0-0, l’Inter ha il merito di non accontentarsi e nel giro di 8’ di fuoco segna altri due gol, prima con Dimarco che raccoglie un bel passaggio di Calhanoglu e batte Silvestri con un perfetto diagonale da sinistra e poi con Thuram, smarcato da Mkhitaryan, che firma il 3-0 a fine primo tempo con un tocco di destro. Il giusto premio a una squadra vera, in cui è difficile trovare il migliore perché tutti giocano bene. L’Inter, infatti, non si ferma mai, senza offrire punti di riferimento agli avversari, attaccando bene sia sulle fasce con Bisseck e Dimarco, sia al centro dove Calhanoglu dirige l’orchestra liberando a turno Barella e Mkhitaryan, per la gioia di Lautaro e Thuram, pronti ad avventarsi su tutti i palloni che ricevono da ogni parte.

    TURNOVER PRO CHAMPIONS - Inzaghi aspetta che incominci la ripresa prima di avviare il turnover in vista della partita contro la Real Sociedad. E soltanto quando ha la conferma che l’Inter controlla la partita, risparmia Bastoni e Thuram, rilanciando Carlos Augusto e Arnautovic. Poi tocca ad altri tre titolarissimi, Dimarco, Calhanoglu e Mkhitaryan, lasciare spazio rispettivamente a Cuadrado, Asllani e Sensi, mentre dall’altra parte finisce la partita, mai incominciata per la verità, del disoccupato centravanti Lucca. Non finisce mai, invece, la partita di Lautaro che torna a segnare a San Siro, firmando il suo ventottesimo gol nell’anno solare, come Vieri e Milito. Con tanti saluti al Milan staccato di dieci punti, dall’Inter e dal sogno della seconda stella.

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