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  • Inter, Inzaghi come Spalletti: il nuovo sfogo è uno schiaffo a Conte, ma non solo

    Inter, Inzaghi come Spalletti: il nuovo sfogo è uno schiaffo a Conte, ma non solo

    • Pasquale Guarro, inviato
    A qualificazione acquisita ha voluto mettere le cose in chiaro. Buono sì, ma fesso no. Simone Inzaghi ha espresso diversamente il concetto, ma veicolando il medesimo messaggio: "Qualcuno confonde educazione e intelligenza con altro. Parlerò a fine stagione perché lo devo a me e ai miei familiari. Lo scudetto vinto dall'Inter è costato problemi economici al club". 

    CON CHI CE L'HA? - Una stoccata, quella finale, che ha dato la sensazione di essere diretta ad Antonio Conte, ma che potrebbe essere diretta a chiunque in queste ore lo abbia messo in discussione: club, giornalisti e tifosi. Nessuno escluso. E probabilmente il pensiero di Inzaghi potrebbe essere condiviso anche da Spalletti, che a modo suo ha vissuto gli stessi sentimenti quando Marotta ha deciso di esonerarlo anzitempo per consegnare le chiavi della panchina a Conte. Si, Antonio ha trionfato in Serie A, ma chi può dire che a fronte degli stessi investimenti non avrebbero fatto altrettanto bene sia Simone che Luciano. Con Conte in panca, l'Inter ha comprato e si è indebitata. Con Spalletti e Inzaghi, invece, ha venduto. Esigenze diverse, segnate da epoche differenti, quelle di Suning, che a un certo punto ha incontrato le difficoltà che tutti conoscono. 

    CHAMPIONS VITALE - E tutto questo va al di là di meriti o demeriti. Lo stesso Inzaghi è consapevole che in campionato l'Inter avrebbe potuto fare meglio, ma il tecnico nerazzurro, a ragione, esige che sul piatto della bilancia venga messo anche il cammino europeo del club. Una vetrina internazionale che cancella quell'alone di provincialismo e riposiziona i nerazzurri in un contesto molto più affascinante. Traguardi che Conte non aveva raggiunto e che Inzaghi, invece, mette in evidenza. Perché non sarebbe giusto far passare per normali cose che per anni, all'Inter, non lo sono più state. Il passaggio ai quarti di Champions non è solo un importante traguardo sportivo, ma anche una boccata d'ossigeno per le casse del club, che dal punto economico attraversa uno dei periodi più complicati della propria storia. 

    PENTOLA A PRESSIONE - All'Estadio do Dragao Simone Inzaghi si è sfogato per la seconda volta da quando è all'Inter. La prima il 30 settembre, alla vigilia della partita contro la Roma, a seguito della sconfitta contro l'Udinese: "Con me si dimezzano le perdite e si alzano trofei", aveva tuonato il tecnico, solitamente molto più misurato nelle sue esternazioni alla stampa. Ieri ha bissato con un altro messaggio non banale e a fine stagione ci sarà anche l’Inzaghi Ter, come dichiarato dallo stesso tecnico. Nel frattempo ci saranno da giocare i quarti di Champions, la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus e 12 partite di campionato. Insomma, per i processi a Inzaghi ci sarebbe ancora tempo, ma qualcuno ha già iniziato e questo al tecnico nerazzurro non è piaciuto per niente. 
     

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