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  • Inter: Inzaghi eterno precario. I 2 derby non bastano per fare quadrare i conti

    Inter: Inzaghi eterno precario. I 2 derby non bastano per fare quadrare i conti

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Il mese che ha ribaltato Milano, 2 derby e una Coppa all’Inter, col Milan al momento fuori dai parametri di Elliott-RedBird, ha allentato anche la pressione attorno a Simone Inzaghi, eterno precario della panchina nerazzurra. Fino a Riad, col Napoli già in fuga: male il Milan, ma peggio l’Inter. Dopo il derby d’Arabia e quello di campionato: sprofondo Milan, ovvio, ma i conti non tornano nemmeno in casa Inter. Salvo clamorose sorprese, 2 scudetti persi su 2 tentativi: cosa serve a Inzaghi per riequilibrare il bilancio dell'Inter?

    La Supercoppa non basta, chiaro, e probabilmente non basterebbe neppure sommarla un’altra volta alla Coppa Italia. La scorsa estate, nonostante lo scudetto perso in volata, Zhang e Marotta gli offrirono il prolungamento del contratto (ora in scadenza al giugno 2024) perché ritennero soddisfacente quanto raccolto, soprattutto considerando qual era stato il punto di partenza, con Antonio Conte che alla vigilia della stagione se n’era andato sbattendo la porta, non accettando il ridimensionamento che il club doveva darsi (resta incomprensibile perché fu necessario pagargli una buona uscita, anziché piuttosto chiedergli i danni).

    Quest’anno serve qualcosa in più delle 2 Coppe e se non sarà scudetto è necessario che l’Inter faccia più strada in Europa. Il quarto col Porto non è semplice, ma nemmeno impossibile. L’Inter che ha eliminato il Barcellona, già in autunno leader della Liga e ora addirittura in fuga con 8 punti di vantaggio sul Real, deve fare lo stesso con i campioni portoghesi in carica, quest’anno però largamente staccati dal Benfica. Dai quarti di Champions in avanti, si può parlare di obiettivo minimo raggiunto. Più soldi e più prestigio. Non sarebbe uno scudetto, ma di certo avrebbe peso al momento dei bilanci di fine stagione. A fare più forte la posizione di Inzaghi, anche la debolezza delle casse nerazzurre: esonerare costa.

    Certo, poi ci sarà da fare i conti con la posizione in classifica, il secondo posto è d’obbligo: confermerebbe il valore della squadra e sommerebbe nuovi rimpianti. Poi c'è da vedere come finirà la Coppa Italia. La semifinale è importante, che si giochi contro la Juventus ne raddoppia il valore. Guai a perderla, sennò sarebbero doppi anche i dolori.

    Il mese che ha ribaltato Milano, ha ribaltato anche un problema dell’Inter, che in autunno ha perso tutti gli scontri diretti e invece ora ha battuto il Napoli e 2 volte il Milan, perdendo punti solo contro le “piccole” Empoli e Monza. Sei partite perse nel girone di andata, addirittura 4 nelle prime 8 giornate. Lo scudetto dell’Inter se n’era nei fatti già andato a fine ottobre. Il volo del Napoli ha fatto il resto. Oggi Inzaghi ha 6 punti in meno di un anno fa. Ma oggi l’Inter non è più debole che a maggio, anzi. Lukaku non le ha dato nulla, ma Acerbi e Mkhtaryan sono stati acquisti preziosi, due nuovi titolari. Pioli, per dire è addirittura a -10, ma ormai tutti concordano sul fatto che il Milan si sia indebolito, non sostituendo Kessiè e Romagnoli. L’Inter, i suoi 6 punti in meno li ha per colpe proprie: il +13 di Spalletti ha scavato la differenza scudetto.
    @GianniVisnadi

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