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  • Inter, Inzaghi: ‘Non è un derby, ma il Derby! Non ho dubbi sul nostro cuore, ma speriamo di usar bene la testa’

    Inter, Inzaghi: ‘Non è un derby, ma il Derby! Non ho dubbi sul nostro cuore, ma speriamo di usar bene la testa’

    • Pasquale Guarro, inviato ad Appiano
    Alla vigilia della sfida di Champions contro il Milan, valevole per l’accesso alla finale di Istanbul, il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti alla consueta conferenza stampa da Appiano Gentile. 

    L’Inter arriva a questa partita nella condizione migliore?
    “Gli ultimi risultati ci hanno permesso di prepararci al meglio, poi sappiamo tutti quale sia l’importanza del derby, non ci nascondiamo e vogliamo affrontarlo nel migliore dei modi”. 

    Come stanno Lautaro e Correa?
    “Sappiamo che ci sono momenti per tutti, soprattutto per gli attaccanti. Abbiamo avuto un momento in cui non riuscivano a concretizza mentre adesso tutti segnano. Ma ero tranquillo prima e lo sono adesso perché hanno sempre avuto occasioni. Adesso devono continuare così, come tutta la squadra”. 

    Solo tre allenatori dell’Inter hanno raggiunto la finale, i dettagli fanno la differenza. È vero che l’Inter dovrà aspettare di più?
    “La squadra arriva bene nello spirito. Bisognerà usare testa e cuore. Sul cuore non ho dubbi, dovremo essere bravi di testa, sapendo che si gioca in 180 minuti”. 

    Come si trova il giusto equilibrio?
    “In questi venti mesi abbiamo giocato 7 derby e abbiamo sia vinto che perso, ma sono derby che ci possono dare spunti importanti, anche se ogni partita è a sé. In alcuni momenti saremo più offensivi, in altri più difensivi. Ma dovremo sacrificarci tutti insieme per il compagno”. 

    È in difficoltà nelle scelte?
    “Non sono in imbarazzo, in questi giorni si è parlato tanto delle scelte nostre. A centrocampo posso scegliere mentre siamo più corti sulle corsie laterali perché non sappiamo ancora se possiamo convocare Gosens. C’è qualche rotazione ristretta e viste le difficoltà delle partite che ci aspettano siamo un po’ risicati”.

    In che maniera cambia la sua squadra rispetto alla presenza o meno di Leao?
    “Conosciamo tutti le qualità del calciatore, sappiamo che potrebbe esserci o meno ma questo non condizionerà il nostro piano partita. Il Milan è una squadra di qualità, molto bene allenata. Non è solo una squadra di ripartenza, sanno giocare e hanno un ottimo palleggio. Bisognerà essere bravi in tutte le fasi della partita”. 

    Si aspetta Leao in Campo?
    “Non ho certezze, conosciamo le sue qualità ma ogni calciatore darà il massimo”. 

    Pioli dice che l’Inter è favorita, sente addosso questa etichetta?
    “Le partite sono tutte diverse, non ci nascondiamo, sappiamo l’importanza di questa partita e vogliamo giocarcela nel migliore dei modi. Sarebbe un grandissimo passo, ma va fatto con corsa e aggressività”. 

    Dove e come l’Inter ha perso il primo derby e come ha vinto gli altri?
    “Bisogna essere bravissimi e concentrati, imprevisti in partite così importanti ce ne sono sempre stati e nelle ultime sfide siamo stati sempre lucidi nel coprire ogni zona di campo”.

    È il suo punto più alto della carriera?
    “Senz’altro, è una partita importantissima, sappiamo cosa rappresenta. Non è un derby ma il derby. Rappresenta tanto per i tifosi e anche per me stesso, i miei ragazzi sono concentrati e sappiamo che non si risolverà domani ma in 180 minuti”. 

    Prima del Porto aveva detto che l’Inter poteva vincere la Champions. Cosa vedevi che gli altri non vedevano?
    “Dopo aver passato il girone con Barcellona e Bayern, il gruppo ha preso grande consapevolezza. Porto e Benfica sono stati due scogli importanti da superare e adesso ne manca ancora uno per la finale”. 

    Qual è la differenza tra il derby di Roma e quello di Milano?
    “Sono entrambi molto sentiti, entrambi dicono che non c’è paragone ma ad essere onesto devo dire che anche qui a Milano si sente parecchio”.

    Quanto è importante Lukaku?
    “Importantissimo, lo abbiamo preso per questo ma non lo abbiamo avuto per tanto tempo. Adesso i aiuta come tutti gli altri, è un’arma in più per me che sono l’allenatore. Così come Brozovic. 

    Dopo aver perso uno scudetto di 20 punti, uscire anche in Champions non sarebbe un fallimento?
    “Parlando ti sei dimenticato qualcosa, ma vogliamo vivere questo derby nel migliore dei modi”. 

    Questa Inter è simile a quella di Riyad?
    “In quel momento arrivavamo con qualche problemino perché Lukaku e Brozovic non erano disponibili mentre adesso sì, mentre non ci sono Skriniar e Gosens. Acquistiamo in un reparto e perdiamo da qualche altra parte. A livello di aggressione la squadra fece una grande prestazione e dovremo essere bravi a replicarla”. 

    In un mese è cambiato tutto, cosa prova quando ripensa al passato?
    “Lo sappiamo che il calcio è fatto di momenti, abbiamo perso punti sanguinosi e lo sappiamo. Quello che ci siamo detti è è stato di tapparci le orecchie e pedalare. Adesso abbiamo la possibilità di giocare una finale di Coppa Italia e la possibilità di farne una in Champions, dovessimo superare un grande scoglio come il Milan. In campionato mancano ancora quattro partite e c’è tanto da fare”. 














     

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