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  • Inter: la coppa ha solo contro e nessun pro, Spalletti continui con le riserve

    Inter: la coppa ha solo contro e nessun pro, Spalletti continui con le riserve

    • Emanuele Tramacere
    Questa sera a San Siro andrà in scena l'ennesima sfida cittadina fra Milan e Inter. Un derby di Coppa Italia fra due squadre che non stanno attraversando un buon momento con da un lato i nerazzurri che sono incappati nella seconda sconfitta di fila in campionato (e che non vince nei 90 minuti da 4 gare) e dall'altra i rossoneri che dopo l'esonero di Montella e la chiamata in panchina di Gattuso hanno ottenuto solo brutte figure contro Benevento, Verona e Atalanta. Ma c'è una squadra che da questa sfida ha solo da perdere e nulla da guadagare ed è quella allenata da Luciano Spalletti.

    L'OBIETTIVO MINIMO - Vi abbiamo raccontato più volte nel corso dell'anno che l'obiettivo minimo stagionale che è stato imposto a Luciano Spalletti nel momento del suo insediamento sulla panchina nerazzurra è stato la qualificazione alla prossima Champions League. Non la vittoria di un titolo minore, non la lotta fino alla fine per lo scudetto, solo ed esclusivamente un piazzamento entro le prime 4 squadre al termine del campionato. La Coppa Italia non garantisce questo piazzamento e, in vista della fondamentale sfida contro la Lazio di sabato sera, toglie anche energie importantissime per una squadra già logorata dal calendario e dagli impegni.

    SPALLETTI SCELGA LE RISERVE - Schierare i titolari, o almeno anche soltanto una parte di essi, non porta vantaggi anche dal punto di vista del morale. Vincere questo derby con i titolari in campo aiuterebbe sicuramente il Milan alla ricerca disperata di un risultato importante, ma non l'Inter che, al contrario subirebbe un drastico ridimensionamento in caso di sconfitta. E allora perchè rischiare? Perchè far stringere i denti a giocatori come Borja Valero, Candreva, Perisic o Icardi per una competizione che non porta vantaggi? Perchè, invece, non continuare la linea intrapresa contro il Pordenone e continuare a dare minutaggio e spazio a quei giocatori che ancora vanno valutati come Karamoh, Eder, Cancelo o Ranocchia che dovranno per forza diventare importanti entro la fine dell'anno? Spalletti è ancora in tempo. Scelga il turnover aggressivo.

     

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