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  • Inter, la crescita del monte stipendi preoccupa e le cessioni non decollano: ecco perché il mercato va a rilento

    Inter, la crescita del monte stipendi preoccupa e le cessioni non decollano: ecco perché il mercato va a rilento

    • Andrea Distaso
    Crescere ma con pazienza e oculatezza. E' più o meno questo lo slogan con cui il presidente dell'Inter Steven Zhang, nell'intervista concessa a Il Corriere della Sera, ha spiegato la strategia per riportare il club nerazzurro ai vertici del calcio italiano prima e di quello europeo poi. Il dissesto economico provocato dall'emergenza Covid-19 ha avuto un impatto particolarmente duro sui conti di Viale della Liberazione, con l'azionista di maggioranza Suning che ha dovuto registrare una perdita di ben 100 milioni di euro nell'ultimo bilancio. E una delle voci che sta incidendo in maniera particolarmente pesante è quella di un monte stipendi cresciuto in maniera importante nel giro di un anno.

    ACQUISTI E RITORNI PESANTI - L'ingaggio di uno degli allenatori più apprezzati - e di riflesso meglio pagati - come Antonio Conte, alcuni colpi ad effetto come l'acquisto di Romelu Lukaku e Alexis Sanchez in attacco o l'ingaggio di un difensore di caratura internazionale come Diego Godin, con un costo complessivo di 17,5 milioni di euro netti a livello di ingaggio (quelli del belga e dell'ex Atletico hanno avuto un impatto minore grazie al Decreto Crescita), per provare a ridimensionare il gap con la Juve. Sono alcune delle spiegazioni per le quali, da settembre 2019 a settembre 2020, si è passati da un conto complessivo di 134 milioni di euro per gli emolumenti dei calciatori ai 197 attuali. Sul peggioramento di questa voce pesano inoltre i rientri dai rispettivi prestiti di giocatori come Ivan Perisic (4 milioni) e Radja Nainggolan (4,5) e degli altri calciatori che hanno contribuito a rendere sin troppo abbondante la rosa a disposizione di Conte.

    ZHANG CHIEDE CESSIONI - Nasce da questo la richiesta di Zhang al suo allenatore di portare pazienza per gli ulteriori innesti di cui la squadra necessita dopo gli acquisti di Hakimi dal Real Madrid e Kolarov dalla Roma. Il presidente dell'Inter, che al momento ha registrato soltanto gli addii di giocatori che pesavano relativamente poco a bilancio come Berni, Borja Valero e Biraghi, si aspetta che Marotta e Ausilio intervengano prima in maniera sostanziale in uscita: Godin, in trattativa col Cagliari e Candreva (Genoa o Samp) sono le situazioni più calde, con possibilità di risolversi a breve, mentre si resta in attesa di novità sui fronti Vecino e Asamoah. Insieme a loro, attenzione a quanto può accadere - da qui al prossimo 5 ottobre - con Skriniar, Brozovic, Perisic e Nainggolan, le cui eventuali partenze, oltre a generare un cospicuo risparmio a livello di ingaggi, genererebbero anche un tesoretto da reinvestire per esaudire le ultime richieste di Conte: un esterno sinistro, un centrocampista alla Kanté e forse un ulteriore attaccante. Un'operazione non semplice di questi tempi, ma i conti dell'Inter non ammettono deroghe.

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