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  • Inter, Kovacic via: ecco il motivo

    Inter, Kovacic via: ecco il motivo

    Non è la prima volta che capita nel mondo del calcio e non sarà neanche l’ultima, sta di fatto che le recenti dichiarazioni di Kovacic dimostrano che ognuno è pronto a raccontare la propria versione dei fatti. E vai a capire qual è quella giusta. 
     
    TRA ODIO E AMORE - La cessione del calciatore croato non è passata in sordina, a Milano c’è chi lo ha amato per gli sprazzi di talento che spesso ha seminato in campo, ma anche chi non ne poteva più di attenderne la definitiva maturazione. Kovacic, più di ogni altro calciatore negli ultimi anni, ha diviso la folla milanese, ma nessuno ha mai osato prendersi la responsabilità di affermare che l’ex numero dieci fosse un flop. Nel caso non sarebbe stato il Real Madrid a bussare alle porte dell’Inter per assicurarsene le prestazioni. Lo stesso discorso vale per Roberto Mancini, sempre tiepido nelle dichiarazioni relative al calciatore croato: “Kovacic? É un campione, se dovesse partire ci dispiacerebbe”, ha spesso dichiarato l’ex tecnico del City, aggiungendo: “L’Inter però ha anche l’esigenza di fare cassa, ma sono certo che alla fine quella che uscirà dal mercato sarà una squadra più competitiva”.  Dichiarazioni ambigue, che non hanno mai promosso pienamente Kovacic, ma neanche bocciato in via definitiva. 
     
    IL BIVIO - A dare un senso più concreto parole del tecnico nerazzurro è stato lo stesso Mateo Kovacic: “Non sono sicuro che Roberto Mancini mi volesse all’Inter”, ha apertamente affermato il calciatore, scaricando totalmente sulle spalle del tecnico jesino il peso della responsabilità relativa alla sua cessione. Asserzioni che prendono una direzione precisa e che spiegano con chiarezza come l’Inter e di conseguenza il proprio tecnico, si siano trovati di fronte ad un bivio e che tra Kovacic e Kondogbia abbiano scelto il secondo, seguendo l’idea di costruzione di un’Inter molto più fisica rispetto a quella precedente. 
     
    UNICO RESPONSABILE? - Una scelta dolorosa, ma pur sempre una scelta, che però finora in casa nerazzurra nessuno ha mai voluto definirla tale. L’addio di Kovacic è sempre stato trattato in chiave diversa: un giocatore sacrificato per il bene delle casse del club, ma sta di fatto che sarebbe bastato non investire su Kondogbia e tenersi il croato affinché tutto rimanesse immutato sul bilancio della società di corso Vittorio Emanuele. Kovacic ha voluto raccontare la propria versione dei fatti, un resoconto che merita sicuramente attenzione, perché se fosse confermato,  porrebbe Mancini in una posizione abbastanza delicata, designandolo come unico responsabile dell’addio del calciatore. 
     

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