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    Inter, Marotta: 'Con Zhang si parla di programmazione. Inzaghi il nostro Ferguson? Ce lo godiamo'

    Inter, Marotta: 'Con Zhang si parla di programmazione. Inzaghi il nostro Ferguson? Ce lo godiamo'

    • Redazione CM
    L'Inter di Simone Inzaghi affronta l'Atletico Madrid di Diego Simeone a San Siro nell'andata degli ottavi di finale di UEFA Champions League, una notte di stelle anche per ricordare l'ex nerazzurro e nazionale tedesco Andreas Brehme, scomparso questa mattina a 63 anni.

    Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell'Inter, è intervenuto a Sky Sport prima del calcio d'inizio: "Questo è un gruppo che nella sua quasi totalità è insieme da tanti anni, ha compiuto un cammino di grande difficoltà e soprattutto di grande esperienza e credo che l'esperienza sia la caratteristica più importante, oltre al senso di appartenenza. E siamo ben organizzati, l'allenatore stesso sta facendo un grande percorso di crescita ed ora è un grande allenatore: queste sono tutte componenti che depongono favorevolmente per il nostro immediato futuro".

    ARRIVO IN RITARDO - "Traffico, dicono tafferugli ma non lo so. Un ritardo di 10 minuti ma sono perdonabili e si riuscirà a fare riscaldamento".

    ATLETICO - "Cosa temiamo di più? La qualità di palleggio, che è in controtendenza con l'Atletico che siamo stati abituati a vedere negli ultimi anni e che impostava tutto sulla fase difensiva. Oggi è molto più spigliato, ha esterni che si fanno vedere. Sarà una bella partita".

    Marotta ha poi parlato a Mediaset Infinity: "Arriviamo a questo appuntamento con la consapevolezza di voler recitare un ruolo da protagonista. Vogliamo ottenere un risultato importante e far divertire i tifosi. Siamo in grande forma".

    VICINI ALLA CHIUSURA DELLA TRATTATIVA PER IL RIFINANZIAMENTO DEL PRESTITO CON OAKTREE? - "Non voglio entrare nel merito, parlo con Steven Zhang e posso solo dire che si parla di programmazione e di continuità. Il modello di Zhang ha regalato soddisfazioni e va riconosciuto".

    ESSERE AL VERTICE DI QUESTA SOCIETA' DOPO I RISULTATI OTTENUTI - "Ogni club ha la sua identità. Quello all'Inter è stato un percorso lento che ha portato ad alcuni risultati. C'è stata una grande risposta da parte di tutti, c'è grande senso di appartenenza. Siamo cresciuti, perdendo anche una finale di Champions, l'autostima è una di quelle qualità per intraprendere un percorso vincente. Ci stiamo provando, i complimenti ci riempiono di orgoglio e vanno estesi a tutti".

    INZAGHI PUO' DIVENTARE IL FERGUSON DELL'INTER? - "Non lo so. Il cammino che ha fatto Inzaghi è straordinario, è arrivato in punta di piedi e ha dimostrato di essere un bravo allenatore. Lui ha 10-12 anni in meno rispetto ai grandi allenatori in giro per il mondo. Ha superato critiche e pressioni, lui applica un metodo di calcio anche bello. Ce lo godiamo, vorremmo gestirlo il più lungo possibile".

    COSA TEMERE NELL'ATLETICO MADRID - "Parliamo di una bella società, ha raggiunto traguardi importanti nonostante non abbia avuto una grande potenza economica come altri club europei. Sono veramente esperti, ci sono stati tanti incroci con loro. Ma questo è il bello del calcio. Morata è uno dei giocatori su cui abbiamo focalizzato la nostra attenzione. Dobbiamo fare attenzione a loro perché applicano un gioco offensivo, a differenza di quanto si dica in giro".

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