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  • Intermania: a parole tutti ottimisti, ma la realtà è più dura. Triplete di casi irrisolti

    Intermania: a parole tutti ottimisti, ma la realtà è più dura. Triplete di casi irrisolti

    • Cristian Giudici
    "L'ottimismo è il profumo della vita". Correva l'anno 2003 e una pubblicità diventava un tormentone in tv. Erano tempi duri per l'Inter, reduce da due finali di stagione da dimenticare: il 5 maggio 2002 lo scudetto perso all'ultima giornata di campionato a Roma contro la Lazio in favore della Juve, il 13 maggio dell'anno dopo il secondo pareggio nella semifinale di ritorno in Champions League a San Siro nel derby con il Milan, poi diventato campione d'Europa a Manchester. Due ferite indelebili, che però hanno contribuito a temprare il carattere di una squadra salita sul tetto del mondo nel 2010 grazie al Triplete. Tre è anche il numero dei casi tuttora irrisolti in casa nerazzurra, dove a parole tutti si definiscono "ottimisti", anche se la realtà sembra essere molto più dura. 

    1. SKRINIAR - Marotta e Ausilio continuano a dirsi ottimisti sul rinnovo del contratto di Skriniar, in scadenza a giugno. Ma col passare del tempo cresce la paura di vedere il difensore slovacco svincolarsi a parametro zero e accasarsi al PSG a fine stagione. Dopo aver rifiutato un'offerta da 50 milioni di euro più altri 10 milioni di bonus, sarebbe un duro colpo per le casse del club. 

    2. LUKAKU - I Mondiali in Qatar non hanno rilanciato il centravanti belga, anzi... Big Rom sembra un lontano parente del trascinatore ammirato nella stagione dello scudetto con Antonio Conte. Barella gli ha mandato un messaggio forte e chiaro: Lukaku deve adattarsi al gioco di Simone Inzaghi e non viceversa. Marotta gli ha fatto eco: "Ama l'Inter, ma da lui ci aspettiamo qualcosa di importante". Altrimenti il suo futuro a Milano non sarà più così scontato: non a caso i nerazzurri non mollano l'attaccante francese Marcus Thuram, in scadenza di contratto col Borussia Monchengladbach. 

    3. ZHANG - Scherzare nel giorno del suo 31esimo compleanno durante la festa di Natale del club non è un peccato. Il problema è un altro: a parole il presidente cinese continua a fare grandi proclami delineando un futuro azzurro, ma la situazione debitoria è nera e non si vede luce in fondo al tunnel. La via d'uscita ci sarebbe anche, ma Suning non ha fretta di farsi da parte. A meno che non arrivi un acquirente in grado di far cambiare idea a Zhang con un'offerta superiore al miliardo di euro, una cifra che a oggi nessuno sembra disposto a investire per rilevare una società piena di debiti. Senza dimenticare il nodo legato al nuovo stadio di Milano, ancora lontano dall'essere sciolto. Anche in questo caso l'ottimismo (non) vola. 
     

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