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  • Intermania: caro Moratti, sei fuori strada

    Intermania: caro Moratti, sei fuori strada

    • Cristian Giudici

    Fair-play finanziario. Il mercato estivo dell'Inter è stato condizionato dalle nuove norme Uefa, che entreranno in vigore a partire dal 2012. Il diktat di Platini è categorico: le uscite non devono superare le entrate. I nerazzurri, come tutti gli altri club europei, devono iniziare ad adeguarsi e l'obiettivo di sistemare i bilanci indicato da Moratti è quindi più che giusto, anzi necessario.

    Ma siamo sicuri che la strada intrapresa dall'Inter sia quella giusta? Con tutto il rispetto per il presidente e la sua società, noi pensiamo di no e vi spieghiamo il perché. Finora la strategia dei nerazzurri è stata quella di cedere un big alla volta (l'anno scorso Ibra e ora Balotelli) ma così facendo il problema non si risolve alla radice. Per rendere meglio l'idea facciamo un esempio pratico. C'è dell'acqua che bolle in pentola: se ci metto sopra un coperchio, non vedo più uscire il vapore, ma quando lo tolgo si torna sempre alla situazione di partenza. L'unico modo per far smettere l'acqua di bollire è spegnere il fuoco.

    Già, ma come? Semplice (almeno a parole): bisogna abbassare il monte ingaggi. Con circa 150 milioni di euro all'anno, l'Inter è la squadra italiana che spende di più per pagare gli stipendi ai propri giocatori. Certamente si tratta di un'operazione che non si può fare da un giorno all'altro, ma la mossa di adeguare e prolungare il contratto a Milito fino al 2014, quando avrà 35 anni, non sembra una grande idea. Anche perché potrebbe fare da traino per altri sui compagni pronti a chiedere aumenti d'ingaggio, vero Maicon?
     


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