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  • Intermania: Tonali strapagato e Brozovic svenduto, così Zhang rischia di perdere Marotta

    Intermania: Tonali strapagato e Brozovic svenduto, così Zhang rischia di perdere Marotta

    • Cristian Giudici
    Luglio è mese di saldi, anche sul calciomercato. Almeno in casa Inter, che spera di ricomprare Romelu Lukaku dal Chelsea a un prezzo molto ma molto più basso rispetto a quanto lo aveva venduto due anni fa al club londinese: 113 milioni di euro. Però dall'altra parte, ovvero sul mercato in uscita, gli stessi dirigenti nerazzurri hanno praticamente svenduto Marcelo Brozovic. Il regista croato è stato ceduto all'Al-Nassr per 18 milioni di euro. 

    Nella stessa estate in cui l'inglese Declan Rice andrà dal West Ham all'Arsenal per 120 milioni di euro (bonus inclusi) e Sandro Tonali è passato dal Milan al Newcastle per 70 milioni, la stessa cifra pagata dal Liverpool al Lipsia per Szoboszlai. La Premier League è un mondo a parte? Allora prendiamo come termine di paragone un altro centrocampista acquistato da un altro club dell'Arabia Saudita: Ruben Neves, trasferitosi dal Wolverhampton all'Al-Hilal per 55 milioni di euro. Il portoghese ha 5 anni in meno di Brozovic, che però vanta una carriera internazionale di ben altro spessore. Infatti il croato ha più del doppio delle presenze sia nelle coppe europee (70-33), sia in nazionale (87-41). Evidentemente l'Inter ha deciso di scaricare Brozovic e, pur di disfarsene, è entrata nell'ordine delle idee di accettare un'offerta inferiore al suo valore. 

    Chi invece non vuole saperne di (s)vendere l'Inter è Steven Zhang.
    Il presidente cinese continua a iper-valutare (più di un miliardo di euro) una società piena di debiti, perché non ha intenzione di mollare il giocattolo. Intanto dà l'ok all'aumento dei prezzi per gli abbonamenti dei tifosi allo stadio San Siro e si gode la bella vita in giro per il mondo. Dopo aver messo i soliti paletti ai dirigenti, costretti all'ennesimo mercato a budget zero e chiamati ancora a tirare fuori i conigli dal cilindro: la parola d'ordine è sempre "autofinanziamento". 

    Le medesime condizioni che hanno portato Samaden a lasciare la guida del settore giovanile per passare all'Atalanta. Alla lunga pure Marotta (sotto contratto fino a giugno 2025, così come Ausilio e Baccin) rischia
    di essere portato alla stessa decisione. Con queste premesse, la finale di Champions League raggiunta quest'anno rischia di rivelarsi un miracolo irripetibile. Altro che "punto di partenza per crescere sempre di più giorno dopo giorno", come dichiarato a Istanbul da Zhang. Il quale aveva aggiunto: "Siamo fiduciosi per il futuro con le fondamenta forti che abbiamo". Parole, parole, parole... 
     

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