Calciomercato.com

  • Intuizioni, ripescaggi e un nome per il futuro: Milan, funziona la rivoluzione a centrocampo

    Intuizioni, ripescaggi e un nome per il futuro: Milan, funziona la rivoluzione a centrocampo

    • AD
    Krunic sì, Loftus-Cheek nì. E’ un bollettino medico in chiaroscuro quello che arriva da casa Milan a sempre meno ore di distanza dal calcio di inizio dell’attesissima sfida contro la Juventus. Per una pedina che torna a disposizione di Pioli e aumenta le possibilità di scelta nel reparto nevralgico della squadra una di altrettanta importanza è costretta a rimandare il suo rientro, lasciando entrambi ancora spazio a quelle “seconde scelte” che hanno saputo portare in alto i rossoneri, fino al primato solitario in classifica prima della sosta. Confermando che la rivoluzione a centrocampo intrapresa questa estate, passata in certi casi anche attraverso insospettabili ripescaggi, ha prodotto i suoi risultati. E anche per il futuro a medio termine le attenzioni rivolte al miglioramento dell’attuale mediana saranno ancora parecchie.

    GIOCA SEMPRE LUI - Intoccabile Reijnders (2 assist in 8 partite), a dispetto di un utilizzo a tempo pieno pure con la nazionale olandese, che contro Francia e Grecia non ha rinunciato nemmeno per un minuto ad un calciatore che non conosce la parola riposo: tolto l’esordio in Champions League col Newcastle, l’ex AZ Alkmaar (acquistato per circa 20 milioni) è stato sempre titolare da inizio stagione e anche contro la Juve il numero 14 rossonero sarà chiamato a dirigere le operazioni in mezzo al campo. E se possibile a migliorare la mira sotto porta, dopo i diversi errori di misura che gli hanno impedito di sbloccarsi a livello realizzativo. Juve, Paris Saint-Germain e poi Napoli: un trittico tremendo che impone un dosaggio delle energie che almeno nell’immediato non toccherà Reijnders, almeno fino a quando Krunic (6 presenze da titolare) e Loftus-Cheek (un gol e 2 assist in 8 partite) non saranno recuperati totalmente dai rispettivi guai muscolari.

    I RIPESCATI - Il primo, riscopertosi già nella passata stagione un perno quasi inamovibile per Pioli, ha saputo reinventarsi in una posizione di mediano di protezione che può cambiargli pure le prospettive in sede di mercato. Il Milan ed il suo entourage si sono parlati e lo faranno ancora per provare a raggiungere un’intesa per prolungare l’accordo in scadenza nel 2025, per quanto permanga una certa distanza tra domanda (3 milioni di euro più bonus) ed offerta (intorno ai 2 milioni). L’inglese, finito ai margini in maglia Chelsea, appartiene invece al lungo elenco di operazioni in entrata che danno sin qui ragione alle valutazioni di Moncada e Furlani: un acquisto da 21,5 milioni complessivi che ha sin qui ripagato le attese e fatto avvertire meno l’assenza di un giocatore che nel Milan si era ritagliato la sua apparente imprescindibilità come Tonali. Scelta azzeccata come quella del suo alter-ego, quel Musah (8 presenze, un assist) inseguito per oltre un mese pur di strapparlo al Valencia - 20 milioni, bonus compresi - e capace di rispondere sempre presente nelle 8 occasioni avute a disposizione: gli Stati Uniti lo hanno spremuto per bene nelle due amichevoli contro Germania e Ghana, ma contro la Juve toccherà di nuovo a lui.

    L'INTUIZIONE - Reijnders, Musah (o Pobega in alternativa) e Adli (4 presenze, sempre titolare nelle ultime 3 di Serie A): sarà molto verosimilmente questo il centrocampo che Pioli potrà opporre a quello decisamente falcidiato - da assenze di diverso genere - di Allegri. E fino a poche settimane fa solamente i più ottimisti potevano immaginare che il franco-algerino ex PSG potesse ritagliarsi un suo spazio in un reparto in cui la fisicità ed il dinamismo sono state le caratteristiche più ricercate. La perseveranza dimostrata dal ragazzo nel cercare di migliorarsi, di completarsi da un punto di vista fisico, tattico e psicologico ha invece creato i presupposti per un cambio di scenario che ora il classe 2000 dovrà provare a rafforzare contro avversari più consistenti. E ribadire che quell’intuizione da 8,5 milioni più bonus , perseguita e assecondata da Maldini e Massara nell’estate 2021, avesse una logica. Insieme ad una strategia - lasciare il giocatore un anno in più in Francia per farlo crescere più gradualmente - rivelatasi lungimirante.

    NOME PER IL FUTURO - Un modus operandi che il Milan vorrebbe riproporre anche con vista sulla prossima stagione per Assan Ouedraogo, promettente centrocampista classe 2006 in forza allo Schalke 04. Un gioiello su cui il Bayern Monaco e diverse formazioni di Premier League hanno messo gli occhi e per il quale i rossoneri valutano un investimento non indifferente - il ragazzo ha una clausola rescissoria da 20 milioni di euro - che può acquisire importanti margini di riuscita qualora il progetto prospettato all’entourage (permanenza in Germania per almeno un altro anno, per continuare a giocare) venisse accettato. Uno sguardo al presente ma soprattutto al futuro: nasce così la rivoluzione a centrocampo che fa volare il Milan.
     

    Altre Notizie