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  • Inzaghi favorito: non può perdere sempre, Allegri eviti l'errore ciclopico

    Inzaghi favorito: non può perdere sempre, Allegri eviti l'errore ciclopico

    • Giancarlo Padovan
    La situazione all’Inter è così compromessa e incasinata che questa sera, a Torino, contro la Juventus, può solo vincere. O, perlomeno, non perdere. In sostanza, quindi, ottenere un risultato che sia utile nella gara di ritorno per accedere alla finale di Coppa Italia. Nonostante i numeri lo condannino pesantemente, Simone Inzaghi è uno specialista della partita doppia (andata o ritorno) e, più ancora, della finale secca. Infatti i trofei che finora ha vinto, alla Lazio e all’Inter, sono riconducibili alla Coppa Italia o alla Supercoppa.
     
    L’Inter, poi, non può continuare a perdere. Tre sconfitte consecutive in campionato e due, sempre in campionato, contro Allegri, indicano che la misura è colma e la rotta va invertita. Non dovesse accadere, la posizione di Simone si farebbe davvero critica. Io non credo che la società voglia scaricarlo prima della fine della stagione, se non altro perché è in corsa su tre fronti, ma certo le riflessioni, già in corso, si farebbero più pressanti e più pesanti. A discapito della serenità.
     
    Sono comunque fermamente convinto che l’Inter, sconfitta sabato dalla Fiorentina, almeno un gol alla Juve lo possa fare. Primo, perché, contro i viola, la produzione offensiva è stata rilevante. Secondo, perché Lukaku (ammesso che giochi) o altri non possono sbagliare in maniera tanto grossolana.
     
    Purtroppo - Simone lo sa - in Italia si guarda solo al risultato e i suoi sono scadenti, dieci partite perse sono tante e, paradossalmente, pesano di più se le sconfitte non sono meritate. Contro la Fiorentina non è stato giusto perdere, ma dalla Juventus, e per ben due volte, sì. Eppure, fino a questa inversione di tendenza, Inzaghi, da allenatore dell’Inter, aveva battuto Allegri tre volte, pareggiando una sola.
     
    L’allenatore della Juve è troppo scafato per non temere un avversario ferito. E, ne sono sicuro, la pensiamo allo stresso modo. Credere che l’Inter sia meno forte della Juve sarebbe un errore ciclopico. Un po’ quel che è successo, domenica sera, a Napoli. La capolista non ha avuto la  ferocia di sempre, mentre il Milan, il cui allenatore aveva studiato almeno due marcature ad personam, ha travolto l’avversario anche sfruttando l’effetto sorpresa.
     
    Non si vince solo con la tattica. Meno che mai tra due tecnici (Allegri e Inzaghi) che praticano lo stesso sistema di gioco (il 3-5-2) e che tattici lo sono da sempre. Serve la testa e la “disperazione” dell’Inter può essere più premiante della consapevolezza della Juventus. Se poi andiamo al confronto sul gioco, espresso nell’ultima di campionato (Verona per la Juve, Fiorentina per l’Inter), vediamo poi che non solo le due squadre non sono lontane, ma che l’Inter ha creato più occasioni.

    Insomma, partita apertissima, con Inter favorita per la reattività che sprigionerà in partita e la concentrazione che l’avversario richiede. Ripeto: non può perdere sempre, ma se anche accadesse c’è sempre la gara di ritorno. Una possibilità estrema per una squadra irrazionale

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