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    Italia Under 17, Pessina a CM: "Non solo Camarda, siamo forti. Buffon idolo, Donnarumma e Neuer.."

    Italia Under 17, Pessina a CM: "Non solo Camarda, siamo forti. Buffon idolo, Donnarumma e Neuer.."

    • Emanuele Tramacere
    L'Italia Under 17 si gioca questa sera a Cirpo i quarti di finale dell'Europeo di categoria e dopo aver dominato il suo girone con 3 vittorie nette contro Polonia, Slovacchia e Svezia, ora si troverà ad affrontare l'Inghilterra (calcio d'inizio questa sera ore 19.30) che insieme agli Azzurrini era una delle squadre favorite alla vigilia. Per presentare la gara in esclusiva a Calciomercato.com è intervenuto Massimo Pessina, portiere nato nella provincia bergamasca, seguito da Inter e Atalanta, ma approdato poi al Bologna il quale, insieme a Longoni del Milan è uno dei protagonisti di questo lungo percorso iniziato a inizio stagione e che sta portando questi ragazzi a lottare per il sogno di vincere questo trofeo.

    LEGGI QUI - Europei Under 17, Italia-Inghilterra: le probabili formazioni e dove vederla in tv e streaming 

    Fase finale dell’Euroepo Under 17, tre vittorie direi non scontate con Polonia, Slovacchia e Svezia. Ci racconti com’è andata?.
    "La prima fase è andata sicuramente molto bene. Abbiamo vinto le tre partite che avevamo davanti e se devo trovare un lato in cui possiamo ancora migliorare pensa che potrebbe essere l'approccio alle partite in cui in tutte e tre le gare, sebbene per poco, abbiamo fatto un po' fatica. Penso sia stato un fatto psicologico di approccio ad un torneo così importante, ma ora vogliamo migliorare ancora"

    Ora c’è l’Inghilterra, forse l’avversario più difficile da incontrare con ragazzi di grande fisicità, ma anche qualità. Come la state preparando?
    "Siamo pronti, sappiamo che loro sono una squadra importante con calciatori che hanno grandi qualità. Sarà una partita difficile in cui non si può sbagliare niente. Favo ci sta chiedendo di stare molto attenti alla parte fisica, perché loro hanno grande atleticità e dobbiamo affrontarli reggendo l'urto per poi mettere in campo le nostre qualità migliori".

    Tu e Longoni, portiere del Milan vi siete di fatto alternati in questo percorso europeo, che rapporto hai con lui? C’è rivalità? Cosa vi chiede Favo?
    "In realtà con Longoni c'è un ottimo rapporto, chiaro un po' di rivalità c'è perché giochiamo entrambi nello stesso ruolo, ma è un bene perché ci spinge a migliorarci entrambi. Il nostro gruppo ha un ottimo feeling. Favo ci chiede di lavorare molto nella fase podalica, nel gioco con i piedi perché ci vuole presenti all'interno dell'azione. Un'altra cosa è la presenza in area, soprattutto nei calci piazzati, in cui ci chiede di stare più alti per aiutare la difesa".

    Francesco Camarda è l’uomo immagine di questa nazionale. Che lui sia molto forte è cosa nota. Ma oltre a lui c'è qualcuno dei tuoi compagni che ti ha stupito?
    "Ma in realtà con lui tutto il gruppo è davvero molto forte. Non c'è qualcuno che spicca più degli altri. Dagli che scendono in campo di partita in partita fino all'ultimo delle riserve, che poi cambiano di volta in volta, siamo tutti ad un buon livello".

    Veniamo a te come calciatore. Nato e cresciuto nelle valli bergamasche cosa ti ha spinto a giocare a calcio e perché proprio in porta?
    "In realtà credo che la risposta a queste domande sia la stessa: mio papà. Lui ha giocato a calcio, ha avuto un passato nella Pro Vercelli e giocava in porta. Io agli inizi per gioco da bambino facevo l'attaccante, il calcio c'è sempre stato nella mia vita, poi un giorno lui ha scelto di farmi provare a stare in porta come faceva lui quando giocava. È andata bene, ero bravino e quindi non ho più smesso"

    Ti faccio alcuni nomi: Courtois, Allison, Ederson, Sommer, Oblak, Ter Stegen e Maignan. Tutti grandi portieri con un un’unica cosa in comune sai quale? Il follow su instagram di Massimo Pessina. Come mai?
    "(Ride ndr.) Si è vero, ma mi sembra normale. Sono tutti grandi portieri e grandi campioni. Io cerco di osservarli tutti, nessuno escluso, per provare a capire e carpire il meglio da ognuno di loro. Ho sempre la volontà di provare a migliorarmi e quale metodo migliore se non studiare dai più forti".

    Qualcuno di questi è il tuo idolo fin dall'infanzia?
    "Direi che i miei idoli sono stati Buffon, perché... perché è Buffon, per tutto quello che ha rappresentato per la nostra nazionale, e Manuel Neuer che oggettivamente con il suo stile di parata ha cambiato completamente il nostro ruolo".

    A proposito di migliorarsi, eri stato convocato per uno dei celebri stage formativi della Figc dove ti sei ritrovato ad allenarti con tantissimi altri portieri italiani. Ci racconti quel momento?
    "Quel ritiro è stato davvero bellissimo. Il gruppo dei portieri sai è un po' come se fosse una famiglia, lavora a parte, si allena sempre insieme e in quei giorni ho davvero lavorato tantissimo, con tanti altri ragazzi come me e più grandi con cui confrontarsi, parlare, condividere esperienze. È stato davvero molto utile e bellissimo, ho imparato tantissimo in quei giorni".

    Ti faccio altri due nomi, mi dici quale caratteristica vorresti “rubare” a ognuno di questi grandi portieri italiani: Gigio Donnarumma e Gigi Buffon
    "Sono ovviamente due portieri top. Di Buffon come detto ruberei tutto, forse terrei fuori soltanto il gioco coi piedi. Di Donnarumma invece vorrei la sua spinta esplosiva, in quello è davvero strepitoso".

    Tornando a te, giochi da sempre sottoetà confrontandoti con ragazzi più grandi. Hai incontrato qualche difficoltà? C'è stato qualche momento in cui hai pensato "no, forse è meglio se torno a casa"
    "Sì all'inizio in Under 15 appena arrivato al Bologna, non è stato semplice perché ero lontano da casa per la prima volta e quindi ho avuto un periodo di ambientamento un po' difficile. Poi però tutto è passato e ora mi ritrovo in Primavera e ad essermi allenato anche con la prima squadra, cosa c'è di meglio? Giocare con i ragazzi più grandi non è un problema, ci sono abituato. Forse all'inizio quest'anno in Primavera ho fatto un po' più di fatica, ma anche qui, questione di abitudine e tutto è andato a posto".

    Mi sveli qualcuno dei tuoi sogni per il futuro? Con il club, ma soprattutto con la nazionale?
    "Ovviamente il sogno oggi è quello di arrivare in prima squadra con il Bologna e chiaramente riuscire ad arrivare alla nazionale maggiore sarebbe qualcosa di straordinario. Sono consapevole che dovrà essere un percorso, fatto piano piano, e per cui ci vorrà tempo, ma ci spero".

    Domanda bonus: Massimo Pessina fuori dal campo è appassionato di…
    "In realtà quando non gioco a calcio non ho tantissime altre passioni. Mi piace stare in compagnia, uscire con gli amici, staccare. Soprattutto quando torno a Bergamo dalle mie parti ritrovare vecchi amici è la cosa migliore".

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