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  • Italiamania: anche i francesi fanno il tifo per noi. Materazzi e la lezione del 2006, diavolo siamo italiani!

    Italiamania: anche i francesi fanno il tifo per noi. Materazzi e la lezione del 2006, diavolo siamo italiani!

    • Federico Zanon
    Sale la tensione. Un giorno a Italia-Inghilterra, finale di Euro 2020. Per diventare campioni, per la seconda volta nella storia dopo il 1968. Per toccare il cielo con un dito, dopo sbattuto violentemente la faccia contro il fondo, nella nefasta notte del Meazza contro la Svezia. Un giorno, poco più di 24 ore, le più difficili per chi vive questo sport intensamente, con anima e corpo. Un giorno nel quale le ore non passano mai, sono infinite. Un giorno, per prepararsi al meglio. Per riempire il frigo, per mettere da parte la maglia giusta da indossare. Per scegliere con cura i compagni con i quali condividere il viaggio. Per studiare ogni rito scaramantico possibile. Perchè domani vale tutto. La finale dell'Europeo ci ha fatto male nel 2000 contro la Francia e nel 2012 con la Spagna, è ora di invertire la rotta. Di vincere e di far vedere all'Europa che cosa significa vincere una coppa in Italia.

    Europa che fa il tifo per noi. L'Inghilterra non sta simpatica a buona parte del continente, per aver giocato in casa 6 delle 7 partite di un (finto) Europeo itinerante, per aver avuto l'aiutino in semifinale contro la Danimarca, per l'arroganza di tifosi e stampa, per il loro "it's coming home" noioso e sbagliato, visto che la nazionale di Sua Maestà ha ancora uno zero alla voce Europei conquistati. Domani ci saranno oltre 50 mila inglesi allo stadio, ma milioni di tifosi azzurri davanti alla tv. Anche francesi. Secondo un sondaggio de L'Equipe ​ il 69% tiferà Italia, solo il 20% Inghilterra, mentre l'11% si asterrà (dati sui 106.755 voti ricevuti). Loro sono forti, fisici e tecnici, giocano in casa, sono i favoriti. Ma non dobbiamo avere paura.

    Perché diavolo, siamo italiani. Nelle difficoltà ci esaltiamo. Lo dicono la nostra storia, il nostro dna. E questa squadra ricorda molto quella del 2006. A rileggere una vecchia intervista di Materazzi sul Mondiale in Germania troviamo tante cose in comune con il gruppo azzurro messo insieme da Mancini: ​"Ogni giorno è fondamentale che tutti si sentano coinvolti, anche quelli che non faranno parte della formazione iniziale nella partita seguente. Questo significa essere una squadra. L'Italia ha vinto la Coppa del Mondo nel 2006 perché quelli che giocavano e quelli che non lo facevano stavano sullo stesso livello. Non ci sono mai stati problemi, tutti, e intendo davvero tutti, erano pronti a vendere la propria anima per la maglia quando necessario,  non importava se si fosse protagonista o meno". Ragazzi domani tocca a voi, rendeteci orgogliosi.

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