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  • Jacobelli: Berlusconi, Galliani e chi merita 2 per questo Milan

    Jacobelli: Berlusconi, Galliani e chi merita 2 per questo Milan

    Durante l'ultima visita a MiIanello che ha preceduto la clamorosa sconfitta interna con il Palermo, Silvio Berlusconi ha dato i voti ai rossoneri: 8 a Inzaghi e 7 alla squadra. Il presidente onorario ha dimenticato di dare il voto a se stesso e a Galliani per questo Milan: 2 a entrambi. E il giudizio è sin troppo generoso, considerato dove fosse nel 2012 la squadra 7 volte campione d'Europa e dove sia ora, dopo un organico raso al suolo perché, Galliani dixit, il monte ingaggio annuo aveva raggiunto i 180 milioni di euro lordi e la situazione era diventata insostenibile.

    A forza di parametri zero pagati con stipendi pesantissimi, di prestiti onerosi, di scelte strategiche che definire ondivaghe è un eufemismo (Cristante venduto al Benfica, Van Ginkel in prestito secco dal Chelsea. A proposito: che fine ha fatto l'olandese?), Inzaghi si è ritrovato in un cantiere aperto dove i lavori non finiscono mai. E dove, come testimonia il deserto di San Siro addì 2 novembre 2014, il pubblico latita perchè non è  mica scemo ed è stanco di andare su un ottovolante dove non si vince più. Questo MiIan ha la peggior difesa delle prime 10 squadre del campionato (14 reti incassate in 10 gare) e un attacco che non si sa più dove stia di casa. Torres, il pupillo di Berlusconi, ha segnato lo straccio di una rete e vagola per il campo alla ricerca dell'originale, rimasto a Liverpool, non al Chelsea. El Sharawy non segna da 615 giorni. Pazzini, quando gli va bene, gioca 5 minuti a partita e poi se la prendono con la moglie se si permette di farlo notare.

    Ha ragione Abate: "Facciamoci un bel bagno di umiltà perchè non siamo più quelli di dieci anni fa". Purtroppo, nemmeno quelli di due anni fa. Basta dirlo. Basta saperlo. 

    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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