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  • Jacobelli: e al terzo giorno Letta s'è svegliato. 'Tolleranza zero per Salernitana-Nocerina'. Fatti, non parole

    Jacobelli: e al terzo giorno Letta s'è svegliato. 'Tolleranza zero per Salernitana-Nocerina'. Fatti, non parole

     E al terzo giorno dopo Salernitana-Nocerina, Enrico Letta s'è svegliato. Stamane il premier è andato al Coni e ha sentenziato: "Domenica abbiamo assistito a fatti gravissimi, nei confronti dei quali serve la tolleranza zero. L'effetto di quella vicenda è drammatico per i valori e invece non ci devono essere zone d'ombra sul fatto che lo sport trasmette valori positivi. I nostri figli sanno chi è l'allenatore o quel giocatore e l'ascoltano, ma non sanno e non ascoltano chi è il presidente del Consiglio. Per questo nei confronti di questi episodi dobbiamo essere durissimi".

    Sin da domenica pomeriggio, calciomercato.com si era chiesto se il capo del governo e il di lui vice nonchè ministro dell'Interno non avessero nulla da dire sui fatti di Salerno. Richiesta che calciomercato.com ha reiterato ieri sera anche su Raisport 1, durante Zona 11, il programma di Marco Mazzocchi condotto da Valerio Iafrate che ha sviscerato il caso con rigore giornalistico e abbondanza di approfondimento.

    Naturalmente, Letta al Coni non ha fatto manco un accenno alla gestione dell'ordine pubblico prima, durante e dopo l'indecente domenica salernitana. Non una valutazione sulla latitanza dello Stato; non un giudizio sulla leggi che ci sono, ma non vengono fatte rispettare. Non un riferimento alla tessera del tifoso, che dovrebbe garantire a chi la possiede di seguire la propria squadra in trasferta, possibilità negata ai tifosi della Nocerina. Non una spiegazione sul fatto che, se vai allo stadio con tuo figlio, ti sequestrano pure i tappi delle bottigliette di plastica, ma, in compenso, negli stadi entrano bombe carta, petardi, fumogeni e gentiluomini che divelgono bagni e maniglie e li lanciano su uomini, donne e bambini che hanno la sfortuna di ritrovarsi nei paraggi, com'è accaduto anche domenica sera allo Juventus Stadium.

    Nulla di nulla. Il nientismo assoluto, rimescolato con la formula magica: tolleranza zero. Ma quante volte, in questi anni di calcio imbarbarito, l'abbiamo sentito dire dai politici di ogni bandiera? Quante volte ancora, dovremo sorbirci queste prediche mediatiche visto che poi tutto resta come prima?

    Non pago, il capo del governo (che peraltro non si sa sino a quanto duri, viste le minacce di Berlusconi di farlo cadere se, il 27 novembre, Palazzo Madama voterà la decadenza da senatore del presidente onorario del Milan), ha promesso solennemente: in gennaio, si farà la legge sugli stadi. Per la cronaca, trattasi del provvedimento che lo sport italiano attende da quasi sei anni e che, naturalmente, non è mai stata varata da questa putrida Casta di ogni colore che ci ammorba la vita.

    Al Foro Italico, Letta ha assicurato di tutto e di più: l'appoggio al comitato promotore della candidatura di Cortina d'Ampezzo ad organizzare i Mondiali di sci del 2019, il sostegno alla candidatura italiana per il mondiale di rugby 2023, l'impegno per la candidatura di Roma ai Giochi 2024.

    E ancora: "Intorno ai vostri mondi gira la possibilità di far ripartire l'economia. Dentro il bilancio ci sarà dunque un segnale forte su edilizia scolastica e impiantistica sportiva. Nel mese di febbraio partiranno 692 progetti con un finanziamento di 150 milioni. E nel 2014 partirà un progetto per le palestre: obiettivo togliere l'amianto. Infine vogliamo destinare molti fondi europei per impiantistica mirata al Sud".

    Belle parole. Ora vogliamo i fatti. Solo e soprattutto i fatti. Il resto è fuffa. 

     

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    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

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