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  • Juve 'agghiacciante', senza idee e qualità: il quarto d'ora finale è la pagina più umiliante della stagione

    Juve 'agghiacciante', senza idee e qualità: il quarto d'ora finale è la pagina più umiliante della stagione

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Un quarto d’ora che diventerà la pagina più umiliante nella storia di questa già deludente stagione juventina. Tre a zero per il Villarreal, un finale che un ex allenatore bianconero definirebbe “agghiacciante”. La Juve esce dalla Champions agli ottavi contro una squadra di una straordinaria capacità tattica ma priva di grande tecnica. La Juve ha perso perché il Villarreal ha giocato una partita da...Juve, tutta difesa e, quando era possibile e senza esagerare, contropiede. Furba, attenta, attaccata al minimo dettaglio, ecco la squadra di Emery. Ha segnato tre gol con tre tiri nello specchio della porta e nessuno su azione, due rigori e una rete su calcio d’angolo. Spietata in una maniera incredibile. La Juve, trovandosi di fronte un avversario così simile a se stessa, ci ha capito ben poco. Ha fatto abbastanza bene nel primo tempo, ma quando era il momento di stringere si è disunita. Aveva bisogno di qualità, ma nella squadra di Allegri ce n’è ben poca. Aveva bisogno di idee, niente anche in questo senso. Resta alla fine un risultato che pesa, anzi, umilia. Non sarà facile per la Juve ripartire dopo questa batosta, non sarà facile nemmeno per Allegri che ha seguito le gesta di Sarri e Pirlo: tutt’e tre sono usciti dalle ultime tre edizioni di Champions agli ottavi di finale.

    UNA PARTITINA. Il primo tempo, così come sarà il secondo, non è stato da Champions. Ritmo modesto, intensità bassissima, velocità d’azione assai ridotta. Juventus e Villarreal giocavano sospettando l’una dell’altra, con il timore di sbagliare, di concedere un metro di spazio col rischio di essere trafitte. Tuttavia la Juve ha imposto una netta differenza a suo favore: si difendeva meglio del Villarreal che dietro ha lasciato ai bianconeri più di una occasione. Quando gli spagnoli salivano con la palla al piede verso Szczesny trovavano un muro, nove giocatori (Morata compreso) a difendere organizzati e compatti, così non avevano altra soluzione che tornare indietro e ricominciare tutto da capo. In quei 45' nessuna parata del portiere polacco e un solo tiro davvero pericoloso di Lo Celso, un sinistro dal limite uscito di poco.

    VLAHOVIC PROTAGONISTA - Anche la Juve saliva piano verso l’area protetta da Albiol, ma quando arrivava vicina diventava più minacciosa grazie alla forza del suo nuovo bomber. Nel primo tempo la squadra di Allegri ha avuto quattro buone occasioni per segnare, tre con la firma di Dusan Vlahovic, la prima con un sinistro potente dal limite (respinta di Rulli), la seconda con uno scatto che ha incenerito Albiol e una conclusione al volo di sinistro finita sulla traversa, la terza con un colpo di testa sullo sviluppo di un’azione da angolo respinta in qualche modo ancora da Rulli. La prima occasione di tutta la partita è stata però di Morata, un colpo di testa su cross di Cuadrado su cui il portiere del Villarreal ha fatto una prodezza.

    I DUELLI -  Proprio Rulli, nettamente il migliore in campo prima dell’ingresso di Gerard Moreno, era il giocatore che teneva di più la palla, la Juve non pressava alta così il riavvìo dell’azione spagnola era ancora più lento. Giocava con troppa pazienza sull’1-1 dell’andata. E’ nella testa di questa Juve un atteggiamento del genere, è nella sua mentalità, ma alla fine i problemi vengono fuori. Rispetto all’andata Emery aveva cambiato tutt’e quattro gli esterni, terzini e ali, ma la scelta non ha prodotto nessun miglioramento, Yeremi Pino e Trigueros servivano soprattutto per irrobustire la fase difensiva. Cuadrado imponeva la sua tecnica a destra, De Sciglio attaccava a sinistra, in mezzo al campo duelli diretti Locatelli-Parejo e Arthur-Capoue. Ogni tanto si faceva vedere Danjuma con la sua velocità, ma molto fumo e niente arrosto. All’ultimo minuto del primo tempo, su calcio d’angolo di Cuadrado, c’è stato una trattenuta lunga ed evidentissima di Pau Torres su De Ligt, ma per l’arbitro polacco Marciniak tutto regolare, per il Var pure.

    IL RIBALTONE - All’inizio del secondo tempo la supremazia della Juventus è diventata più marcata, ma l’attacco non più pericoloso. Anzi. Di occasioni vere nemmeno l’ombra. Il Villarreal restava tutto dietro e danzava sui ritmi lenti dei bianconeri che sono arrivati quattro volte al tiro, due con Rabiot (sul primo respinta di Rabiot), poi dalla distanza con Locatelli e Cuadrado fuori. Emery ha fatto i primi due cambi che, insieme al terzo giunto poco dopo, diventeranno decisivi. Fuori Trigueros e Yeremi Pino, dentro Chukweze (a destra) e Coquelin (a sinistra). Dieci minuti dopo dentro anche il bomber simbolo del Villarreal, Gerard Moreno, al posto di Lo Celso. Era la fase in cui alla Juve sarebbe servita una qualità di cui non dispone, sarebbe servito il passaggio illuminante di un regista, ma quel ruolo nella Juve è di Arthur, il palleggiatore più orizzontale del calcio italiano.

    UN, DUE e TRE, CIAO JUVE - Alla mezz’ora esatta, la Juve si è distratta per la prima volta ed è stata pesantemente punita dando il via a un crollo verticale fino a quel momento inimmaginabile. Gerard Moreno ha spedito Coquelin in area, Rugani l’ha affrontato male, anzi, l’ha proprio buttato giù. Marciniak è andato al monitor e ha fischiato un rigore già evidente in diretta. Esecuzione dello stesso Moreno, Villarreal in vantaggio. Allegri ha cambiato subito, ha fatto uscire Rugani per inserire Dybala, Cuadrado è arretrato nel ruolo di terzino destro, Danilo è passato al centro della difesa. Subito dopo Bernardeschi per Locatelli e Juve col 4-2-3-1. Niente da fare, la Juve è sparita. Raddoppio del Villarreal di Pau Torres, libero sul secondo palo, dopo un calcio d’angolo di Parejo e un assist-ponte di testa di Aurier. Mancavano 5' alla fine, dentro anche Kean, ma la Juve era scomparsa. E’ partito ancora una volta Gerard Moreno, contropiede rapido, tre maglie gialle e una bianconera davanti a Szczesny, Moreno ha scherzato con Danilo, ha fintato, ha aspettato, poi ha servito Danjuma, tiro respinto da De Ligt con un braccio, Chukwueze al volo e palla in rete. Marciniak ha fatto come Orsato a Roma-Juve, anziché concedere il vantaggio (quindi il gol) ha fischiato il rigore ma ha dovuto aspettare l’ok del Var. Dal dischetto, Danjuma, 3-0. Povera Juve, che brutta fine, è uscita dalla Champions fra i fischi del suo stadio.


    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Juventus-Villarreal 0-3 (and. 1-1)


    Marcatori: st 33' Moreno rig., 41' Torres, 45' Danjuma rig.
    Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Rugani (33' st Dybala), De Sciglio; Cuadrado, Locatelli (37' st Bernardeschi), Arthur, Rabiot; Vlahovic, Morata (41' st Kean). A disp. Pinsoglio, Perin, Chiellini, Pellegrini, Miretti. All. Allegri
    Villarreal (4-4-1-1): Rulli; Aurier, Albiol, Pau Torres, Estupinan; Pino (19' st Chukwueze), Parejo (41' st Pedraza), Capoue, Trigueros (19' st Coquelin); Lo Celso (29' st Moreno); Danjuma. A disp. Asenjo, Gaspar, Foyth, Iborra, Dia, Pena, Mandi, Moi Gomez. All. Emery.
    Arbitro: Marciniak (Polonia).
    V.A.R.: Kwiatkowski (Polonia)

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