Juve-Allegri, oltre le parole di Calvo: avanti assieme, ma senza Champions 'sul campo' può cambiare tutto
AVANTI INSIEME. MA... - Perché Allegri oggi più che mai resta centrale sotto ogni punto di vista all'interno della Juve. Non è solo l'allenatore, è un punto di riferimento totale all'interno dell'area sportiva. Che gode della stima e della fiducia incondizionata da parte della proprietà, da parte di John Elkann. Ma anche nel momento del -15, lo stesso Allegri ha sempre sottolineato l'importanza della qualificazione in Champions “sul campo”. E così è ancora oggi. Per mille motivi. Uno riguarda direttamente anche Allegri e il suo futuro, perché quando è stato confermato dopo la falsissima partenza (con percorso fallimentare in Champions) ed è stato pure nominato ministro unico dello sport dopo la rivoluzione di novembre, è stato anche stretto un patto: con la Juve in Champions nessuno avrebbe mandato via Allegri e Allegri non se ne sarebbe andato. Ma se questo risultato dovesse fallire, allora tutto potrebbe tornare in discussione. Sul fronte societario, forse più sul fronte dello stesso tecnico. Confermare Allegri sarebbe ribadire un'ovvietà: Calvo ha ragione e in casa Juve è effettivamente così, non solo perché la scadenza del contratto dice 30 giugno 2025. Ma è anche vero quello che dice Allegri: la stagione è ancora lunga e i conti si fanno solo alla fine.