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  • Juve, Buffon: 'Dani Alves è stato un esempio per tutti. Vigilia come Berlino 2006' VIDEO

    Juve, Buffon: 'Dani Alves è stato un esempio per tutti. Vigilia come Berlino 2006' VIDEO

    • Nicola Balice, inviato a Cardiff
    Tutta la stampa internazionale lo sta acclamando come l'uomo del momento in casa Juventus. Tempo di Champions, magari anche tempo di Pallone d'Oro. E Gigi Buffon, intanto, risponde parlando 'solo' da capitano di una Juve determinata più che mai a sfatare il tabù Champions conquistando un leggendario triplete. Queste le sue parole nella conferenza stampa della vigilia.

    ENTUSIASMO - "Si sente la spinta dei tifosi, deve essere un ingrediente in più per fare in modo che nei momenti di sofferenza si possano trovare energie sconosciute per controbattere e reagire. Alla foga del Real e alla difficoltà della partita".

    NONNO GIGI - "Essere il più vecchio a vincere la Champions mi procurerebbe una gioia immensa. Perché quando arrivi a questo punto, sai perché ci sei arrivato e quanto ci hai messo. Non c'è niente di più bello di vincere un trofeo del genere, dopo che te lo sei meritato e sudato. Per di più con una squadra che ha fatto così tanto insieme a te e per te".

    CRISTIANO RONALDO E DANI ALVES - "Cristiano Ronaldo è un modello sportivo da prendere da esempio per tutti. Grandi e piccoli, chi si avvicina al mondo del calcio e allo sport in generale. Però dico anche che a 39 anni pensavo di non aver quasi niente da imparare sotto l'aspetto emozionale e degli insegnamenti che ti può dare un compagno. Quest'anno invece parlando con Dani Alves ho imparato un sacco, non mi capitava da tempo. Mi ha fatto piacere e mi ha motivato perché giocatori come Dani, Ronaldo e Messi vincono spesso e non sono mai sazi. Lui ha feeling con finali vinte, noi con quelle perse...gli opposti si attraggono, speriamo di avvicinarci noi a lui".

    FINALE MONDIALE - "Oggi come il 2006? Finali simili, vigilie uguali. Sentimenti di grande concentrazione, giusta e moderata paura, ma anche consapevolezza di ciò che siamo noi. Arma che ci deve fare affrontare la gara nel modo migliore possibile".

    PALLONE D'ORO - "Non penso e non ho la sfacciataggine di potermi confrontare con Cristiano Ronaldo. Io devo solo ed esclusivamente difendermi, lui il più delle volte può solo attaccare. Più che non prendere gol non è che possa fare. Il fatto che se ne parli, mi fa piacere non va ad intaccare il mio equilibrio un paragone con lui. Pallone d'Oro? Situazione gratificante, ma secondaria. Conta solo vincere domani e non mi sfiora, in futuro magari staremo al gioco. Il calcio è una metafora della vita, non c'è nulla di più mortificante della noia. Considerando il valore di alcuni giocatori che ci sono al mondo, non si può prescindere da Messi e Cristiano Ronaldo per questo trofeo...se poi però contano i successi, allora è un altro discorso. Il sostegno che ho dall'estero, chiunque abbia fatto sport, forse è legato al fatto che in molti si immedesimano in una storia che è la mia storia. Forse si pensa che sarebbe un finale perfetto, alla gente piace emozionarsi e piacciono le favole".

    SFIDA A NAVAS - "Portiere contro portiere è sfida meno impari. Ha vinto più Champions di me, secondariamente è portiere che in questi anni dopo il Mondiale 2014 ha fatto cose straordinarie, per di più dando continuità al Real Madrid e confermarsi capita a pochi".

    STADIO - "Se c'è un tetto è stato fatto per poterlo chiudere (ride, ndr). La motivazione chiara non si sa bene quale sia, per misure di sicurezza o pioggia o quant'altro. Ho già giocato ad Amsterdam col tetto chiuso, non cambierà granché".

    TENSIONE - "Devo dire che per restare sereni c'è un gioco di equilibrio che ognuno di noi si induce, quando vedi che prende il sopravvento l'ansia o quant'altro devi guardare quello che sei. L'unico modo che conosco per affrontare queste gare".

    ATTACCO REAL - "Non ho ancora sognato Cristiano o Benzema, anche perché dovrei sognarne così tanti che una notte non basterebbe e il giorno dopo devo giocare..."

    ZIDANE - "Dopo undici anni mi ritrovo davanti a Zidane. Sono esperienze che riprovi quando hai avuto la fortuna di giocare con o contro grandi campioni. La fase finale della vita di uno che ha giocato a grandi livelli può essere quella di fare l'allenatore, vederlo in panchina del Real non mi sorprende. Il pedigree del vincente lo ha avuto da giocatore e da allenatore, ma non sempre ha vinto. Spero che accada anche domani, perché non cambierebbe nulla nella sua carriera".

    FAME - "Siamo giovani, abbiamo voglia. Tutte le domande sono legate alla nostra età. Ma in questo momento si affronta tutto con allegria e passione, non cerchiamo pressione o ansia. Queste finali si vincono se lotti e sei migliore dell'avversario". 
     

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