Juve, Cancelo e la scommessa persa da Allegri: uno dei motivi dell'addio
SCOMMESSA PERSA - L'allenatore livornese, poco meno di un anno fa, era stato interrogato in prima persona sull'investimento per Cancelo. Intorno alla metà di giugno, un blitz a sorpresa a Milano con tanto di incontro a Palazzo Parigi, la base del mercato bianconero, con Fabio Paratici e Beppe Marotta. Un acquisto approvato quello dell'esterno portoghese, che dopo l'anno in prestito all'Inter era rientrato al Valencia. Allegri era convinto di poter correggere i limiti che il classe '94 aveva mostrato in nerazzurro. Un'impresa non riuscita, visto che in tante partite decisive, come il ritorno dei quarti di finale di Champions League contro l'Ajax, Cancelo è finito in panchina.
RETROSCENA SULL'ADDIO - Proprio l'esclusione del portoghese è stato uno dei motivi che hanno portato al divorzio tra Allegri e la Juve. L'allenatore riteneva Cancelo uno dei "sacrificabili", così come Dybala, per la rivoluzione di cui tante volte aveva parlato in conferenza stampa. Di tutt'altro avviso Pavel Nedved, secondo cui invece la rosa bianconera è già fortissima e difficilmente migliorabile. Il rischio, per il vicepresidente, era di svendere alcuni dei giocatori di maggior qualità della squadra, senza poi riuscire effettivamente a migliorare il cammino in Champions. Un pericolo da non correre per Nedved, che ha spinto con Agnelli per interrompere, un anno prima della scadenza naturale del contratto, il rapporto con l'amico Allegri. "Colpa", anche, di Cancelo.