Ai microfoni di Sky Sport, prima del match di Verona, l’Amministratore Delegato della Juventus Giuseppe Marotta.

Dopo le sconfitte di Inter e Napoli, avete commentato la classifica, l’avete guardata?

No, anche perché l’abbiamo guardata male, nel senso che siamo in una fase altamente interlocutoria, in cui la classifica e i punti tutto sommato non contano più di tanto. Conta, invece, trovare la continuità. Questo è un esame importante per capire dove può arrivare la Juventus.

Oggi sembra di essere in uno Juventus Stadium bis, con migliaia tifosi bianconeri; questo aiuta, o mette ancora più pressione?

Sicuramente, aiuta. La Juventus ha un brand calcistico fortissimo, la sua storia ha dimostrato quello che vale e, quindi, è evidente che, nel momento in cui ci sono dei risultati, la gente corre alo stadio per incitare i suoi giocatori. Di questo, noi siamo altamente riconoscenti e grati nello stesso tempo.

Elia, che non è stato convocato,  ha difficoltà di ambientamento?

Con Elia abbiamo sottoscritto un contratto di 5 anni, significa che il suo cammino, il suo percorso nella Juventus sarà molto lungo. Noi crediamo in lui, lo abbiamo seguito moltissimo. Quindi, è chiaro che aspettarsi subito dei risultati positivi da un giocatore che arriva dall’estero, da una realtà diversa rispetto alla nostra, è quantomeno utopistico. E’ chiaro che lui deve trovare il suo modo per ambientarsi, certamente in maniera veloce, ma le difficoltà che hanno gli stranieri, le hanno un po’ anche gli altri colleghi, chi più, chi meno. Lui, forse, un pochino di più. Soprattutto, è un ragazzo che in questi ultimi 15 giorni ha risposto alla chiamata della sua nazionale, per cui, mister Conte, potendo disporre di una rosa al completo, ha fatto delle decisioni. Non parlerei di esclusione, ma quanto di una trasferta contro il Chievo in cui impiega i giocatori migliori che ha a disposizione.