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Juve e Allegri, un divorzio da signori: anche nel calcio ci si può lasciare senza urlare

Juve e Allegri, un divorzio da signori: anche nel calcio ci si può lasciare senza urlare

  • Stefano Agresti
    Stefano Agresti
Il divorzio tra la Juve e Allegri, cioè tra il club che ha vinto gli ultimi otto scudetti e l’allenatore che di questi otto titoli gliene ha portati cinque, si sta consumando in un modo strano per il nostro calcio: senza grida e urla, senza accuse incrociate, senza polemiche furiose. Certo, qualche frecciata c’è stata (hanno fatto male soprattutto quelle di Nedved), ma se pensiamo a cosa accade generalmente in questo nostro mondo allora beh, si tratta quasi di carezze.

E’ una questione di signorilità, forse, o semplicemente di intelligenza. La Juve e Allegri hanno capito che non c’erano i presupposti per andare ancora avanti e hanno deciso di lasciarsi. In questo momento qualche incomprensione c’è, ovviamente, però si stanno separando da buoni amici. L’allenatore ha chiesto prima ad Agnelli, poi al presidente e ai suoi fidi scudieri Paratici e Nedved, alcune garanzie. Non economiche e non solo tecniche, ma soprattutto ambientali, interne e anche esterne. Non se la solo sentita di fornirgliele e ieri mattina, quando lo hanno chiamato, glielo hanno comunicato.

Vi abbiamo raccontato su Calciomercato.com, giorno dopo giorno, di questo divorzio immanente: non certo, ma probabile. Qualcuno ci ha preso per matti, altri hanno dato per sicure presunte verità su un rapporto destinato a continuare. Non è stato così e ora siamo curiosi di capire chi sceglierà la Juve per lanciare la prossima sfida. Nel frattempo, oggi, assisteremo alla separazione pubblica di Agnelli e Allegri: quando si affrontano in questo modo, anche i divorzi sono più facili da accettare.


@steagresti
 

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