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  • Juve, il fantasma di Pogba su Vinovo

    Juve, il fantasma di Pogba su Vinovo

    Sul mercato c'è una Juve che prosegue incessantemente la ricerca di un nuovo Pogba. A Vinovo c'è una Juve che sta facendo di tutto, forse anche troppo, per evitare un nuovo caso Pogba. Il riferimento è ovviamente legato alla gestione di tutti gli infortunati che hanno tenuto banco negli ultimi giorni, per un trattamento che inevitabilmente è viziato da quanto capitato al fuoriclasse francese a Dortmund: fermatosi nell'allenamento della vigilia per un affaticamento muscolare, Allegri optò per forzare la mano al Westfalenstadion salvo poi veder uscire Pogba dal campo dopo nemmeno trenta minuti per uno stiramento al bicipite femorale destro. Un rischio corso considerando l'importanza della serata, ma che ha poi costretto Pogba ad uno stop di almeno cinquanta giorni. E che in seguito ha condizionato e non poco fino ad oggi le scelte del tecnico riguardo l'utilizzo dei vari Pirlo, Barzagli, Tevez. Un discorso solo fino ad oggi diverso da quello legato al francese, perché sul cammino della Juve si sono presentate tutte partite dove rischiare sarebbe stato inutile. Ma domani c'è un nuovo Borussia, e lo spettro di Pogba aleggia costantemente in quel di Vinovo. Forzare ancora una volta? Se sì, con tutti o solo con qualcuno? O ancora, meglio aspettare e nel caso andare all in nella gara di ritorno in terra monegasca? La notte prima dell'esame di Max Allegri non sembra affatto delle più serene...

     

    TORMENTONE PIRLO – Il vero tormento, anzi tormentone, è quello legato alle condizioni di Andrea Pirlo, non solo per comunanza di reparto. Clinicamente recuperato da almeno un paio di settimane, il regista bianconero ha affiancato lavoro in gruppo a quello differenziato, osservando da vicino le condizioni di Claudio Marchisio per capire come e se accelerare. Per stare bene, sta bene. Per essere pronto, bisogna valutare. A più riprese è stato rimandato il suo rientro tra i convocati dalla sfida con l'Empoli a quella con la Fiorentina, da quella col Parma al quarto col Monaco. Allegri e la Juve hanno bisogno di lui, ma la paura di trovarsi non solo senza Pogba ma anche senza Pirlo nella gara di ritorno rischiano di prendere il sopravvento. Forse più per una questione di testa, che non di polpaccio...

     

    IL NODO BARZAGLI – Fuori otto mesi, poi dentro nel momento chiave della stagione. E infine di nuovo fuori, a causa di un affaticamento prevedibile nel passaggio dall'inattività ad una presenza quasi fissa tra Juve e Nazionale per un mese intero. L'allarme di un presunto stiramento è subito rientrato, ma dopo una settimana la convinzione che valga la pena gettare nella mischia Barzagli domani sera non si è ancora concretizzata. A questo punto sembra che possa prevalere il rischio minore, il vero ballottaggio in vista di domani è proprio tra lui e Pirlo con conseguente scelta di assetto tattico da proporre contro il Monaco. Non tanto chi sta meglio ma chi rischia meno, ecco il punto.

     

    TEVEZ A FRENO – Carlos Tevez invece ci sarà. Se la P di Pogba si è trasformata in P di paura nella gestione di Barzagli e Pirlo, per quel che riguarda l'Apache la declinazione più indicata è quella che porta ad una P di prudenza. Semplicemente insostituibile e troppo importante sotto ogni punto di vista in questa Juve, non è stato individuato un solo motivo per andare incontro a un pugno in faccia tra Firenze e Parma. Il ritornello è sempre stato lo stesso: se Tevez sta bene, gioca. Quell'affaticamento post-Empoli con il Monaco ha convinto Allegri che stare bene non sarebbe stato sufficiente. L'importante è che Tevez stia meglio, anzi al meglio, domani.

    Nicola Balice


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