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  • Juve, in Europa non ci sono alibi per Allegri: non può non vincere la coppa salva-stagione

    Juve, in Europa non ci sono alibi per Allegri: non può non vincere la coppa salva-stagione

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Martedì sera ha vinto l’Inter, ieri il Milan e stasera tocca alla Juventus. E’ vero che oggi torneranno a giocare in Europa anche la Roma e la Fiorentina, ma i riflettori di tutti, oltre a quelli veri dell’Allianz Stadium, saranno puntati in particolare sulla squadra di Allegri. Perché la Juventus, tanto criticata in generale per il suo non-gioco e in particolare per la retrocessione autunnale dalla Champions all’Europa League, ha una grande occasione di nobilitare la sua stagione, condizionata dai quindici punti di penalizzazione in campionato.

    In attesa di sapere se davvero li potrà riavere tra sei giorni, a prescindere da qualsiasi calcolo legato alla classifica con asterisco e a quella del campo, stasera la Juventus non può aggrapparsi ad alcun alibi perché dopo avere eliminato il Friburgo negli ottavi con un 3-0 complessivo tra andata e ritorno, deve incominciare lo sprint per arrivare alla finale del 31 maggio a Budapest, in cui potrebbe trovare la Roma.

    Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo lo Sporting Lisbona, quarto nel campionato portoghese, alle spalle del Benfica, del Porto e anche del più modesto Braga. Teoricamente è un avversario inferiore alla Juventus, come lo era il Friburgo, ma le squadre portoghesi hanno già giocato brutti scherzi ai bianconeri nel passato. Il peggiore risale a quasi dieci anni fa, quando la Juventus di Conte fu eliminata dal Benfica in semifinale di Europa League proprio nella stagione in cui la finale era in programma a Torino. Due anni fa, poi, il Porto eliminò Chiesa e compagni negli ottavi di Champions e in questa stagione il Benfica, prima di fare scena muta con l’Inter, ha battuto due volte la squadra di Allegri, 2-1 a Torino e 4-3 a Lisbona, favorendo la sua bocciatura nella fase a gironi.

    Il passato, però, non conta più e stasera la Juventus può e deve andare al di là di questi precedenti, a prescindere dalla formazione che potrà schierare Allegri tra infortuni e scadimenti di forma, troppi in entrambi i casi come dimostra suo malgrado Vlahovic. Per fortuna, oltre a Chiesa, ci sarà Di Maria che ha giocato tre stagioni nel Benfica e non ha mai segnato nel derby di Lisbona. L’occasione migliore per spezzare anche questo incantesimo, visto che con la maglia bianconera ha già segnato quattro gol in tre gare di Europa League. Campione del mondo in campo con la sua classe e fuori con il suo carisma, con o senza tridente, l’argentino è il vero leader della squadra di Allegri che non a caso stravede per lui.

    Ovviamente dovrà essere supportato dai compagni, come in occasione del doppio confronto con il Friburgo, perché la Juventus non può permettersi di uscire dall’Europa nella stagione in cui quasi sicuramente avremo un’italiana finalista in Champions League. Senza contare due effetti collaterali da non trascurare: in generale perché chi vince la coppa si guadagna l’accesso alla prossima Champions League, e in particolare perché nessuna squadra italiana ha mai vinto questo trofeo da quando ha sostituito la vecchia coppa Uefa, conquistata l’ultima volta dal Parma alla fine del secolo scorso.

    Ecco perché la Juventus, più ancora della Roma terza in campionato, che oggi avrebbe già il biglietto per partecipare alla prossima Champions, ha un motivo per puntare all’Europa League. Nel ricordo dell’indimenticabile presidentissimo Giampiero Boniperti, sicuramente il primo tifoso di Allegri e della sua Juventus, secondo il quale “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.

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