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  • Juve, la verità sul ritorno di Del Piero

    Juve, la verità sul ritorno di Del Piero

    • Nicola Balice
    Non sempre il popolo bianconero si è dimostrato compatto. Se si parla di Alex Del Piero, però, i tifosi della Juve sono tutti d'accordo: in società uno come lui servirebbe, pure subito. Un sentimento che è andato via via rafforzandosi, il sogno si è riacceso con quel disgelo dello scorso anno, prima il ritorno all'Allianz Stadium a dieci anni di distanza dall'uscita di scena, poi quei video estivi dagli Stati Uniti avevano alimentato le speranze. Per non parlare dell'apertura pubblica subito dopo la rivoluzione di novembre, poco dopo ridimensionata dallo stesso Del Piero che dell'argomento non avrebbe più parlato fino a quando lo avrebbe ritenuto opportuno. A tale proposito, bocche cucite ancora in questi giorni, a Vinovo si è presentato con la sua Academy e alla Continassa è tornato presenza gradita con tanto di doppia ovazione incassata all'Allianz Stadium nei match con il Verona e con l'Inter. “Penso che a calcio non possa più giocare”, ci ha scherzato su Max Allegri in conferenza stampa. Per poi passare la palla a dirigenza e proprietà: “Ale è stato un giocatore straordinario, avrà un ruolo da dirigente se vorrà farlo, non so se alla Juve o altrove. Sono decisioni che spettano alla società, non a me”.

    NON ORA – Ma oltre alle speranze dei tifosi e alle suggestioni del momento, cosa c'è o c'è stato tra la Juve e Del Piero? Una chiacchierata, anche più d'una, tra novembre e dicembre. Per sondare la reciproca disponibilità, di Alex a tornare e della proprietà bianconera a riaccoglierlo: trovata, almeno in termini generali. Salvo poi capire che non era quello il momento per il grande ritorno, troppo delicato, troppo complesso, troppo rischioso. E ancora adesso, il momento non sembra giunto. Resta la disponibilità a ritrovarsi, a parlarne, a cercare di trovare tempi e modi per riportare Del Piero in società, coronando così il sogno dei tifosi. Ma servirebbe il ruolo giusto, il momento giusto, il contesto giusto. Oggi, semplicemente, non ci sono. Dopo dieci anni di chiusura a doppia mandata, però, la porta non è più controllata da Andrea Agnelli ed è di nuovo finalmente aperta. E così resterà.

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