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  • Juve-Milan in TV: oltre 8 milioni di spettatori e 34% di share fra emozione, curiosità e gaffes

    Juve-Milan in TV: oltre 8 milioni di spettatori e 34% di share fra emozione, curiosità e gaffes

    • Gianluca Minchiotti
    Sì, la Bundesliga era bella da vedere in tv. Dopo tre mesi senza calcio, qualsiasi campionato sarebbe stato il benvenuto, tanto più uno che può annoverare fra le sue fila stelle come Lewandowski, Haaland e Havertz. Ma volete mettere una semifinale di Coppa Italia? Volete mettere uno Juventus-Milan? Questo era il calcio che tutti attendevamo, solo questo per il telespettatore medio italiano appassionato di pallone è il vero calcio. E ieri, il calcio vero, è ricominciato, anche in Italia. Anche in tv. Con dati da urlo per Rai 1, che ha trasmesso in diretta la partita dall’Allianz Stadium di Torino: Juve-Milan ha raccolto una media di 8.277.000 spettatori, pari al 34% di share. Sbaragliata la concorrenza delle altre emittenti, e si capisce perché Berlusconi sia contrario alla Serie A in chiaro… 

    Certo, inutile nascondersi, non è stata una partita normale. E non è stata una diretta televisiva normale. L’attenzione di tutti era rivolta a particolari legati al Coronavirus, non neghiamolo: il volto abbronzato ma segnato di Paolo Maldini nell’intervista pre partita, lo sguardo di Paulo Dybala durante il minuto di silenzio per le vittime del Covid-19, l’applauso per i rappresentanti di medici e infermieri presenti al centro del campo prima del fischio d’inizio. E poi le voci e le urla di giocatori e allenatori nello stadio deserto, e i volti distanziati e con le mascherine dei dirigenti presenti in tribuna: Agnelli, Paratici, Nedved, Gazidis, oltre a John Elkann. E, infine, il racconto della partita, non facile, il primo per il calcio italiano dopo il lockdown. E l’emozione, nelle voci di Stefano Bizzotto (telecronista) e di Antonio Di Gennaro (commento tecnico) era palpabile in certi frangenti, soprattutto all’inizio. Siamo ripartiti comunque, ed è stato bello. E anche le gaffes televisive (Leon al posto di Leao, Bomboniera al posto di Bombonera), che fanno parte del mestiere (chi non sbaglia?) e che sono state subito ripresa impietosamente dai social, sono un segno che stiamo tornando, finalmente, alla normalità.

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