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  • Juve-Napoli: sfida milionaria sul mercato

    Juve-Napoli: sfida milionaria sul mercato

    Agnelli e De Laurentiis sono alleati in Lega.
    Veleni, liti e riforme: ma in campo è guerra.

    Da Pirlo a Cavani: allo Stadium i top player della A.
    La sfida scudetto vale mezzo miliardo di euro.
    Allo Stadium sfileranno quasi 500 milioni di euro. Una cifra mostruosa per il calcio italiano e più umana per gli sceicchi, a cui bastano una/due sessioni di mercato per investire tanto nei loro club. Juventus-Napoli è la partita che vale lo scudetto (come spiega la classifica), ma prima di tutto è il big match che shakera il meglio del nostro pallone. I migliori giocatori, le migliori politiche societarie, i migliori allenatori.

    I TOP PLAYER - Chiudendo un occhio per Stevan Jovetic e per il miglior Pato, per Miroslav Klose e per Daniele De Rossi, praticamente tutti i top player della serie A sabato pomeriggio si ritroveranno sul ring bianconero. Il portiere numero uno (Buffon e il suo vice, De Sanctis), ma pure il centrale più affidabile (ruolo che Barzagli ha fatto suo dopo laddio di Thiago Silva) e il regista più illuminato, Andrea Pirlo, le cui pellicole sulle punizioni sono prese come fonte dispirazione pure da un certo Leo Messi. In mezzo al campo si daranno battaglia le griffe meglio assortite del calcio moderno (Marchisio ,Vidal e Hamsik), quegli incursori che le gioiellerie più costose d'Europa ancora ci invidiano. Come ci invidiano un certo Edinson Cavani, che con lo sbarco di Ibrahimovic al Psg ha ereditato il ruolo di re dei bomber. Già, 6 gol nelle prime partite di campionato, poco meno di tutti gli attaccanti della Juventus... messi insieme.

    GLI INGAGGI - Edinson Cavani è il simbolo del Napoli, tecnico e ed economico. Finalizzatore principe della squadra di Walter Mazzarri , ma soprattutto emblema delle ambizioni azzurre. Per lui (e in maniera minore per Hamsik) il presidente Aurelio De Laurentiis ha deciso di concedersi uno strappo alla regola. Garantendo uno stipendio da star (4,5 milioni di euro) è venuto meno a quei tetti salariali sbandierati spesso come segno di diversità e lungimiranza, ma allo stesso tempo ha dimostrato di puntare a un Napoli vincente. Avrebbe potuto incassare 40 milioni da Chelsea e City e ben 52 dallo Zenit: niente da fare, si è tenuto il suo pupillo (e lo sarebbe pure di Conte...) e ha alzato l'asticella degli obiettivi. Ragionamento simile hanno fatto a Torino, quando il Bayern Monaco si è presentato con un assegno da 60 milioni per l'accoppiata Marchisio-Vidal. No, grazie, la risposta di Andrea Agnelli e Giuseppe Marotta , vogliosi di riportare la Juventus sul tetto d'Europa. Desiderio che stanno inseguendo in equilibrio tre le esigenze del campo e quelle dei bilanci. Più vinci e più guadagni è il manifesto programmatico in corso Galileo Ferraris. Stipendi alti ma non altissimi (soprattutto se paragonati con la concorrenza europea) abbinati a un'importante percentuale variabile, legata ai risultati. Filosofia condivisa da De Laurentiis, che in pochi anni ha riportato il Napoli al top limitando le follie. La rosa azzurra ha un potenziale tecnico-economico meno ricco di quello juventino (ballano circa 60 milioni di euro) ma di contro può vantare un monte ingaggi più basso (44, 6 milioni quello bianconero; 25,4 quello azzurro). Una forbice importante, destinata però ad assottigliarsi. Perché la Juventus pur senza lesinare gli investimenti sta rivedendo certi ingaggi eredità del passato (vedi Buffon, pronto a passare da 6 a 4 milioni col rinnovo del contratto) mentre il Napoli pian pianino (vedi Cavani e Hamsik) sta scalando i bottoni della cintura.

    I MAESTRI - L'aspetto finanziario è importante, ma non è l'unico piatto succulento di Juventus-Napoli. Già, perché anche se non si incroceranno in campo, allo Stadium andrà in scena la partita a scacchi tra i due allenatori più in voga del nostro campionato. Antonio Conte (squalificato e ancora costretto in uno sky box) ha vinto lo scudetto al primo colpo, Walter Mazzarri non fallisce mai una stagione. Più che il semplice duello tra due professori del 3-5-2 (o 3-4-1-2) sarà quello tra due tecnici abituati a migliorare il proprio materiale: difficile individuare un giocatore che non sia migliorato sotto la gestione dello Special One italiano, impossibile pensare a una casualità se tutti gli attaccanti (da Bianchi ai tempi della Reggina fino a Cavani) con i consigli del livornese realizzino i propri record di gol.

    (Cornacchia e Riva - Tuttosport)


    Il Napoli controlla il Sudamerica: da Centurion al baby Zuculini, nel mirino i nuovi talenti argentini, c'è anche Vietto. Cirigliano è stato a un passo dal club azzurro, in Brasile osservato speciale Wallace.
    La Juve a gennaio sceglie il vero top player: Lewandowski, Llorente o Drogba.
    Beppe Marotta giura di non avere rimpianti: 45 giornate senza sconfitte in campionato, con 84 gol fatti e 24 subìti, raccontano come la Juve di Antonio Conte funzioni benissimo così. Confida, tuttavia, di non rinunciare al top player offensivo, fin qui sfuggito solo per l'impossibilità di pareggiare le offerte economiche di club spagnoli o inglesi. L'ad bianconero ritenterà a gennaio, senza assilli perché non ci sono lacune né urgenze, ma con l'obiettivo di elevare ancora la qualità della rosa. Il budget autorizza un investimento importante, così, al di là delle tentazioni low cost (Klaas-Jan Huntelaar, prossimo a svincolarsi dallo Schalke 04) o delle situazioni di disagio in cui provare a insinuarsi (David Villa, ai margini del Barcellona), si isolano tre candidature prestigiose da scremare nelle prossime settimane, quando saranno più chiare le singole posizioni e anche il futuro europeo della Juventus. In cima alla lista, rimane Fernando Llorente, in rotta con l'Athletic Bilbao dopo aver deciso di non rinnovare il contratto. Non tramonta Didier Drogba, che però assicura di trovarsi benissimo in Cina, e resta caldo, nonostante le promesse di fedeltà al Borussia Dortmund, Robert Lewandowski che il coordinatore dell'area tecnica Fabio Paratici visionerà ancora domani a Varsavia. L'idea di seguire Polonia-Inghilterra era balenata anche a Marotta, presente invece a San Siro per Italia-Danimarca (otto bianconeri in azzurro e dall'altra parte Niklas Bendtner). A proposito: l'ad e tutta la sua "squadra" (oltre a Paratici - che piaceva al Tottenham -, Giovanni Rossi, Stefano Braghin e Maurizio Lombardo) hanno definito il rinnovo con la Juve fino al 2015, quando scadrà il piano industriale. Un colpo di mercato per nuovi colpi di mercato, a cominciare dal top player.

    Un biennale da 10 milioni per strappare il sì di Didier.

    Contratto biennale da cinque milioni a stagione più un bonus da cinquecentomila euro legato al raggiungimento di presenze pari al 70 per cento delle partite stagionali: era una proposta dettagliata, quella presentata dalla Juve per cercare di strappare Didier Drogba allo Shangai Shenhua, facendo leva anche sui problemi sorti tra il presidente Zhun Jun e le cinque aziende statali comproprietarie del club.
    YUAN - Non è bastata, al tramonto del mercato, per riportare il centravanti ivoriano in Europa, spingendolo a barattare un ingaggio principesco (250mila euro a settimana) con il prestigio della serie A e del ritorno in Champions, ma la Juve non molla e continua a monitorare la situazione, pronta a far breccia se la crisi societaria dovesse spingere davvero Zhun Jub a disimpegnarsi, dopo aver investito 600 milioni di yuan (circa 75 milioni di euro) in cinque anni, o, semplicemente, se Drogba dovesse stancarsi dell'esilio dorato.
    GRATTACIELI - La sensazione, a sentire le ultime parole dell'ex stella del Chelsea, è che la seconda ipotesi resti una speranza bianconera: «Volevo conoscere un'altro mondo e un'altra cultura - confida - e questa esperienza è diversa da qualsiasi cosa abbia fatto fino a oggi: ti guardi attorno e vedi grattacieli ovunque, però a pochi chilometri di distanza la maggior parte della popolazione è composta da agricoltori. Giocare in Cina dà molte soddisfazioni e mi sto divertendo molto, anche se è diverso da Londra, dove vivono i miei figli, e ciò comporta che stia sveglio fino a tardi per poter parlare con loro. Questo Paese è stato isolato a lungo, ma le cose stanno cambiando: vivere qui è una grande opportunità».
    RITRATTO - Il richiamo alla famiglia apre uno spiraglio, ma nel complesso viene fuori un ritratto di Shanghai che non lascia intuire pentimenti o dubbi. Ad ogni modo, la Juve non si scoraggia: nessuna illusione, ma nemmeno rese anticipate, difatti un paio di manager continuano a curare i contatti con i vertici dello Shenhua pronti a muovere l'assalto se si verificheranno i presupposti indicati e se, naturalmente, la Juventus supererà il girone di Champions League.

    A Fernando piace la Juve, ma cè anche la Premier: City e Liverpool su di lui.
    Josu Urrieta, presidente dell'Athletic Bilbao, custodisce ancora una minuscola speranza: «Se Fernando Llorente volesse fare un passo indietro, saremmo pronti a riavviare una trattativa per il rinnovo del contratto». Un sospiro, l'esclamazione impastata di pessimismo: «Anche se finora non mi sono arrivati segnali in tal senso...». Non prolungherà, il centravanti spagnolo. E da febbraio sarà libero di scegliere autonomamente una nuova squadra.

    OPZIONI - La Juve, respinta in estate dal club basco che pretendeva il versamento dell'intera clausola rescissoria, ovvero 36 milioni di euro, ha due opzioni: aspettare la scadenza e tesserarlo a parametro zero per la prossima stagione, investendo così solo sull'ingaggio, o presentare un'offerta per gennaio e rinforzarsi per la Champions (se andrà avanti) confidando nel buon senso di Urrieta: perché irrigidirsi e trattenere controvoglia un campione che entro pochi mesi potrà andar via a costo zero? Non è più opportuno porre fine a una situazione delicata e ricavare un minimo di guadagno?
    PAMPLONA - Su questa base, è stata ipotizzata un'offerta attorno ai 7 milioni, e se l'Athletic si convincerà, con l'entourage del calciatore non ci saranno problemi. «L'Italia è un grande campionato e Fernando vorrebbe giocarci - rivela il fratello-manager Jesus, -. La Juventus lo voleva già l'estate scorsa, ma l'Athletic Bilbao non ha voluto venderlo». Seguono belle parole sulla società bianconera, ma per la verità anche su Inter e Milan a loro volta segnalate sulle tracce del centravanti di Pamplona.
    QUATTRINI - Il problema è l'irruzione di grandi società, attratte dallo svincolo ormai imminente. Oltre ai nerazzurri, più concreti dei rossoneri, si sono fatte avanti Barcellona e Arsenal, senza contare un progetto embrionale del City e un semplice sondaggio del Liverpool. Tutti club che promettono gloria e quattrini: la Juve ne è consapevole, ma non si sente certo battuta...

    Paratici domani a Varsavia per vedere Lewandowski: pronta offerta da 20 milioni.

    Fabio Paratici, coordinatore dell'area tecnica bianconera, domani sera vedrà Polonia-Inghilterra: non ha bisogno, naturalmente, di recarsi a Varsavia per "scoprire" Robert Lewandowski, per altro appena visionato nella sfida di Champions League con il City, tuttavia il blitz rafforza le indiscrezioni sull'interesse della Juve per l'attaccante del Borussia Dortmund. 
    SCENARI - Apprezzato da Antonio Conte, che l'ha seguito personalmente durante l'Europeo, Lewandowski è stato già in estate al centro di un'asta prestigiosa: «Sono state rifiutate diverse importanti proposte dalla Premier - svela il manager Gianluca Di Carlo -: a fine stagione, con un anno in meno di durata contrattuale (scadenza 2014, ndr), gli scenari potrebbero anche cambiare». La Juve prova ad anticipare i tempi: pronta un'offerta di 20 milioni di euro per convincere il presidente Reinhard Rauball a cedere la punta a gennaio.
    VELOCITA' - A vantaggio della Juve, c'è la partenza lenta dei gialloneri in Bundesliga, a sfavore le dichiarazioni appena rilasciate da Lewandowski che però potrebbero rientrare nella voce "atto dovuto": «Non ho cambiato i miei piani: ho un contratto col Borussia e penso solo a quello, mi concentro per dare il massimo in ogni partita e voglio giocare la miglior stagione della mia carriera». Non è tutto. Alla vigilia del confronto tra Nazionali, il bomber polacco ammicca all'Inghilterra: «Magari un giorno ci andrò: mi piacciono la velocità e la difficoltà del calcio inglese. Di sicuro sarebbe interessante, anche se oggi non ho nulla da dire sull'argomento».
    NUOVO - Paratici avrebbe approfittato del viaggio per dare anche un'occhiata a Theo Walcott, che non rinnoverà il contratto con l'Arsenal in scadenza a giugno, ma l'esterno offensivo inglese salterà la sfida del National Stadium in seguito all'infortunio riportato in uno scontro di gioco contro San Marino. Curiosità finale: alla Juve piace anche Arkadiusz Milik, 18 anni, attaccante polacco del Gornik ribattezzato... il nuovo Lewadowski.
     


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