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  • Juve, ore calde: in arrivo la decisione su Pirlo, ecco cosa può succedere

    Juve, ore calde: in arrivo la decisione su Pirlo, ecco cosa può succedere

    • Nicola Balice
    Se una decisione è già stata presa, non è ancora stata comunicata ad Andrea Pirlo. Forse nemmeno a Fabio Paratici. Perché, al di là del tormentone che vede il club bianconero insistere sul fatto che non possono essere le ultime due partite della stagione a cambiare la decisione sul futuro dell'allenatore, prima di Bologna-Juventus non è arrivata una dichiarazione del dirigente bianconero che potesse confermare Pirlo anche per la prossima stagione indipendentemente dalla qualificazione in Champions. Ed è normale che quinto o quarto posto d'altronde faccia tutta la differenza del mondo. Nè al termine lo stesso Pirlo ha parlato come una persona a cui è già stato comunicato il futuro. Certo, è apparso sollevato e soddisfatto, ha detto e ridetto che con tutte le difficoltà di questa stagione alla fine è riuscito a concludere la sua prima avventura con due trofei (Coppa Italia e Supercoppa), soprattutto con un quarto posto che salva il salvabile dopo aver perso scudetto e Champions (col Porto...) già a marzo. Lui, Pirlo, vuole restare e lo ha ribadito, spiegando come tutto sarebbe diverso la prossima stagione con le basi poste in questa, con l'orgoglio ritrovato solo dopo lo 0-3 interno col Milan e l'aver toccato il fondo con le dita. Ma che rimanga o meno, per il momento, non glielo ha ancora comunicato nessuno. Anche perché una decisione verrà presa forse solo nelle prossime ore, nei prossimi giorni.

    L'AGENDA Lunedì di lavoro alla Continassa e di riunioni, come sempre. Ma questa volta non potranno essere rimandate le decisioni definitive. Martedì si disputerà “la partita del cuore”, l'evento benefico allo Stadium che vedrà coinvolti contemporaneamente sia Pirlo che Agnelli, Nedved ed Elkann: un'occasione che con la Juve c'entra poco, ma che vedrà i protagonisti con idee chiare e comunicazioni avvenute. Anche perché giovedì si giocherà un'altra partita, da cui passeranno i destini dei dirigenti e non più quelli dell'allenatore, quella dell'assemblea azionisti Exor. 

    IN ATTESA – Se negli ultimi due anni i tormentoni vedevano la Juve dire la verità sulla decisione già presa ma non sul finale (confermati sia Allegri che Sarri, poi esonerati ma non a sorpresa), questa volta la decisione non poteva essere già presa realmente perché arrivare o non arrivare in Champions spostava troppo su due stagioni: quella che si è conclusa a Bologna e la prossima. Nelle ultime due settimane Pirlo è riuscito a riscrivere il finale di quella attuale, la separazione sembrava imminente e dopo essere stato vicino addirittura a saltare in corsa può rivendicare grazie a due settimane da Juve una seconda occasione. È sempre stato dalla parte della società, negli ultimi giorni è uscito allo scoperto in tal senso schierandosi dalla parte di sé stesso e del suo staff. Nel frattempo la Juve ha già sondato e contattato allenatori di prima e seconda fascia, per un'ipotesi di ripartenza in Champions o di ricostruzione fuori da tutto: un segnale di apertura forte, concreta, immediata di Zinedine Zidane farebbe saltare il banco con ringraziamenti e saluti a Pirlo, mentre sposterebbe il fantasma di Max Allegri da Torino a Madrid. La posizione di Pirlo intanto resta (restava?) intrecciata a doppio filo con quella di Gian Piero Gasperini e Sinisa Mihjalovic, ma anche di Simone Inzaghi e Rino Gattuso, in pochi giorni di fatto tutti sconfitti dalla versione del nuovo Pirlo. Esplosa forse troppo tardi o forse appena in tempo. Perché questa volta se una decisione è stata presa, di sicuro non è stata comunicata nemmeno a Pirlo.  

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